E’ stato direttamente Giovanni Basagni, fondatore e presidente di Miniconf, a ritirare il certificato Elite assegnato all’azienda toscana da Borsa Italiana per il successo nel completamento dell’iter di formazione qualificata per il miglioramento dei sistemi manageriali.
Per Miniconf, alla quale fanno capi marchi di abbigliamento da bambini come Sarabanda e iDO, la certificazione è arrivata in tempi brevi: “Per noi è una tappa, non la conclusione – ha detto Basagni -. Il programma ci ha portati a un cambiamento culturale e manageriale, oltre all’apertura al mondo esterno. Da soli non l’avremmo fatto mai. Il percorso non è facile, se lo si vuole seguire in modo serio: è impegnativo e faticoso, però ne vale la pena”.
Il programma a cui si riferisce è Elite, ideato da Borsa Italiana nel 2012 per accelerare la crescita delle imprese italiane ed europee. Le supporta nella realizzazione dei loro progetti di sviluppo industriale e dà accesso a numerose opportunità di finanziamento, ne migliora visibilità e attrattività, le mette in contatto con potenziali investitori e affianca il management in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo.
Per Miniconf si è articolato in tre fasi. La prima (Get Ready) ha previsto una formazione in 8 giornate dei manager: incontri imperniati su casi molto concreti per fornire esempi pratici in materia di controllo di gestione, di corporate governance, di piano industriale. La seconda fase (Get Fit) ha previsto un check-up dell’azienda da parte dei consulenti di borsa, per rintracciare i moduli formativi nella sua realtà concreta e fornendo spunti per l’eventuale implementazione delle best practices. La terza fase (Get Value) ha puntato a trasformare in valore l’esperienza acquisita, verificando l’aderenza ai modelli proposti, ossia ai parametri che usualmente gli investitori misurano durante le proprie valutazioni.
Solitamente le tre fasi vengono completate in tre anni ma Miniconf è riuscita a portarle a termine con successo in tempi record: l’azienda chiuderà il 2015 con un fatturato che si attesta attorno ai 74 milioni di euro; la quota export si attesta intorno al 16%.