C’è anche il Veneto tra le tante regioni che in questi giorni stanno aprendo le porte di orientamento e formazione ai giovani studenti ed anche qui moda e tessile hanno un ruolo importante.
Il tema è stato trattato durante l’incontro del Consiglio della Sezione Moda e Tessile di Confindustria Vicenza, con la presenza dell’assessore regionale Elena Dozzan. “Stiamo registrando un grande interesse dei giovani ad entrare nel mondo del fashion, ma per trasformare questo desiderio in una vera professione c’è bisogno di avviare dei percorsi strutturati che permettano alle nuove generazioni di imparare il mestiere dai ‘maestri’ che operano nelle nostre fabbriche” ha spiegato Michele Bocchese, presidente della Sezione Moda e Tessile di Confindustria Vicenza, commentando i dati dell’Osservatorio sulle prospettive e aspettative at work 2018 di PwC (il report indica che il 61% dei Millennials e il 65% della Generazione Z (i nati post 1995) desiderano lavorare nel settore della moda).
La Regione Veneto sta da tempo lavorando per ridurre la distanza tra le esigenze dell’impresa e le aspettative dei giovani con la promozione di alta formazione tecnica ITS (Istruzione Tecnica Superiore).
“In una provincia che rappresenta la quarta forza nazionale del settore sia per numero di addetti, sia per export – continua Bocchese – è un’iniziativa incoraggiante perché degli oltre 60.000 addetti impiegati in Veneto, un terzo ha un’età superiore ai 50 anni e l’eventuale approvazione della cosiddetta ‘Quota 100’ rischia di comportare una fuoriuscita di molti professionisti esperti che non hanno attualmente un vero e proprio ricambio”.
Oggi ad esempio manca il 37% degli addetti in grado di far funzionare gli impianti 4.0 di abbigliamento e calzature e trovare le giuste figure professionali non è facile. “In un momento in cui il Made in Italy e le aziende del lusso crescono e possono creare lavoro, manca chi questo lavoro lo possa svolgere, peraltro con grandi soddisfazioni ” conclude Michele Bocchese.