Il 2022 dell’industria varesina prosegue su ritmi positivi dopo un inizio complicato e con aspettative caute: i risultati dell’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese mostrano un quadro di resilienza ma a preoccupare è il calo della marginalità delle imprese, impattata dalla crisi delle materie prime e dell’energia.
Nel secondo trimestre le imprese che hanno dichiarato livelli di produzione in stabilità rispetto al trimestre precedente sono il 40,1%, quelle che hanno dichiarato un aumento sono il 36,7%. Il 23,2% ha invece registrato una diminuzione.
Penalizzati ovviamente i comparti più energivori. L’incertezza e le difficoltà legate all’inflazione hanno causato un calo della domanda e le previsioni sulla produzione per il terzo trimestre sono orientate ad un rallentamento, tranne che per la metalmeccanica.
Scendendo nel dettaglio del settore della moda si trovano i più duri contraccolpi della crisi dei prezzi delle materie prime e dell’energia: prevale nettamente un profilo negativo (il 50,3% delle imprese segnala una diminuzione dei livelli di produzione rispetto al trimestre precedente) mentre stabilità (26,0%) e incremento (23,7%) sono quasi pari.
Le attese sul terzo trimestre sono invece meno negative, con un quadro di stabilità. Anche gli ordini sono indice di difficoltà, soprattutto a monte della filiera, con un calo del 15,5% in Italia e dell’1,6% all’estero.