Prato, è quasi un ultimatum

Non si ferma la protesta degli industriali pratesi contro la chiusura delle proprie attività e stamani è andata in scena l’ulteriore dimostrazione di compattezza.

Ieri la disobbedienza civile con l’invio di centinaia di PEC in Prefettura per chiedere la riapertura, oggi una conferenza stampa in camice e mascherina alla Fortex, l’azienda di Roberto Rosati (nella foto), già presidente di Pratotrade e promotore della raccolta firme delle settimane scorse.

sono proprio i nostri operai a chiederci di riaprire

L’asticella è ancora più vicina, niente 27 aprile ma addirittura domattina, alle 9: “Ci devono far riaprire a quell’ora – dice Rosati – altrimenti continuiamo con la protesta”, che potrebbe addirittura arrivare ad una apertura di fabbriche e magazzini senza un decreto governativo o un’ordinanza regionale o l’autorizzazione della Prefettura, dalla quale, racconta ancora Rosati (che stamani alle 9 ha avuto la visita della Polizia per un controllo su eventuali accensioni dei macchinati) sono arrivate minacce di provvedimenti per chi disobbedisce. E una trentina di aziende ha fatto marcia indietro, inviando una lettera di scuse.

Poi una frecciata ai sindacati: “Nonostante quello che dice la Cgil, ancorata alle lotte salariali degli anni , sono proprio i nostri operai a chiederci di riaprire”.

Presente alla conferenza stampa anche l’attuale presidente di Pratotrade Maurizio Sarti, che si schiera dalla parte della protesta:  “Siamo per la riapertura, pur senza autorizzare comportamenti illegali. Tramite i nostri canali ufficiali stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo di questi imprenditori”.

Foto per gentile concessione da www.tvprato.it

Condividi articolo