Primo giorno di Première Vision… e gia' non mancano le sorprese

Partenza sprint per Première Vision con tanti visitatori e buyer in giro nei cinque padiglioni della fiera parigina, alcuni disagi (aerei guasti che lasciano a terra qualche imprenditore, incidenti sulla tangenziale alle porte di Parigi con file chilometriche…) e anche qualche sorpresa a margine della conferenza stampa inaugurale.

lasbordes13-300Dopo la presentazione del salone da parte del direttore di PVP Gilles Lasbordes (nella foto) il dibattito si e’ indirizzato, come era ovvio, sulla questione delle date future, tema iniziato a Milano Unica e ancora ben lontano dall’essere chiuso. Lasbordes ha comunque esordito parlando della situazione della moda in Francia e nel mondo, dei mercati, delle iniziative in agenda a PVP, dagli Awards ai forum passando per conferenze, tavole rotonde e addirittura assaggi di cioccolato, per finire con la novita’ The Sourcing Connection.

L’accenno al successo estivo di Blossom e la slide con le date future del salone fino al settembre 2017 hanno dato il via ad un (sollecitato dalla stampa) botta e risposta molto pacato e diplomatico. A chi teme che gli anticipi tanto ambiti possano portare ad una polarizzazione dei prodotti e ad una divisione tra chi eccelle in creativita’ e chi invece guarda piu’ alla velocita’ e al fast fashion Lasbordes ha risposto che ”non esiste una moda di categoria A  una di categoria B. Noi non ci presentiamo come il salone della sola haute couture ma come quello della creativita’. Sappiamo che ci sono aziende che hanno gia’ due staff; uno che lavora alle precollezioni e uno alle collezioni e quindi gia’ in grado di seguire i cambiamenti delle date”.

Pari quasi a zero lo sbilanciamento (anche questo sollecitato) sulle date di Milano Unica: ”Sappiamo che stanno decidendo – ha precisato il direttore di PV – ma noi il nostro posizionamento l’abbiamo deciso da tempo e a prescindere da Milano”.

Stessa considerazione ripresa anche da Guglielmo Olearo, direttore di Blossom e delle fiere internazionali di PV: ”Abbiamo comunicato tutte le date con largo anticipo – dice – e non so su che basi decidera’ il consiglio di Milano Unica. Noi non abbiamo fatto, facciamo e faremo sfide col salone italiano, restiamo autonomi nelle nostre decisioni e spero che anche Milano non veda questa decisione da prendere come un’ultima spiaggia o un obbligo conseguente a quanto deciso da Parigi. A livello personale posso dire che un anticipo a luglio pregiudicherebbe il progetto del governo italiano, ribadito anche dal sottosegretario Scalfarotto, di unire tutta la filiera della moda nelle fiere di settembre. Se sara’ tutto spostato a luglio  sono curioso di sapere i giorni, visto che stavolta ci sono I margini per evitare la sovrapposizione avendo noi scelto e comunicato  il 4 e 5 luglio per Blossom”.

Proprio Blossom, ma quello del prossimo dicembre (13 e 14), e’ una delle ‘incognite’ future, perche’ l’anticipo invernale e’ per molti piu’ impegnativo di quello estivo: ”Sappiamo che e’ una sfida per noi e per le aziende – dice Olearo – e vogliamo vedere se riusciremo ad avere il livello di precollezioni adeguato al salone. D’altronde sono i brand a chiedere gli  anticipi ma quante aziende sono in grado di rispettare i tempi a tutti i livelli, dalla creazione alla produzione?”.

Chiusura con la novita’-sorpresa di cui a inizio articolo: ”Siamo stati i primi a rinunciare all’edizione cinese di PV – dice Olearo – ma ora posso annunciare che torneremo su quel mercato con la nostra fiera. Quando? Quando i tempi saranno maturi”. L’impressione e’ che manchi poco…

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