L’unico difetto che si può trovare a questo progetto è la sua durata un po’ breve, due anni. Dopo un anno di analisi e reciproca conoscenza, dopo altri sei mesi di lavoro, oggi cominciano ad arrivare i primi risultati ed è un peccato che manchino solo sei mesi alla fine del progetto. Si tratta di TEX-MED Clusters il progetto europeo volto a rafforzare l’integrazione tra i distretti del tessile-abbigliamento del bacino del Mediterraneo, che ha come capofila l’Unione Industriale Pratese e che coinvolge Sabadell, Salonicco, Tunisi, Monastir, Alessandria d’Egitto, Betlemme ed Amman.
Il primo parziale, ma significativo risultato che è stato reso noto durante il convegno svolto in occasione di Pitti Filati è che sono già 55 i protocolli di intesa generati da TEX-MED Clusters: si tratta in sostanza di accordi che sanciscono una convergenza di interessi e definiscono delle linee di azione condivise. Li hanno sottoscritti sia soggetti collettivi (associazioni, consorzi, poli per l’innovazione) sia imprese di tutti i distretti coinvolti nel progetto. L’interesse prevalente è per operazioni di cooperazione e di partnership che coinvolgono i distretti tessili europei di Sabadell e Prato da un lato e le attività di confezione degli altri distretti dall’altro, con interessanti esperienze già realizzate di utilizzazione e valorizzazione di tessuti di alta qualità di collezioni precedenti a quelle in corso.
Altri protocolli di intesa riguardano invece lo sviluppo di brand locali dei distretti della sponda sud del Mediterraneo e sono stati recentemente siglati a Monastir, a seguito di un workshop organizzato dal Centro Servizi per l’Industria tessile CETTEX sui modelli di business nell’industria del tessile-abbigliamento in Tunisia e nell’area mediterranea: il passaggio dal sub-contracting al co-contracting e al prodotto finito, secondo uno dei principali obiettivi del progetto.
“L’obiettivo principale – ha spiegato la coordinatrice Susanna Leonelli – è quello di indirizzare uno sviluppo nuovo del tessile che si affranca dalla delocalizzazione e va verso una multi localizzazione in un un ‘iperdistretto’ mediterraneo”.
L’idea di un ‘iperdistretto’ in effetti è piaciuta agli imprenditori del settore. “Si tratta di una soluzione interessante per combattere l’egemonia del Paesi del Far East nella produzione del T/A – ha commentato il vicepresidente dell’Unione Industriale Pratese Paolo Crocetta, coinvolto anche come imprenditore nel progetto – e che consente per altro di scoprire ottime realtà produttive. In Tunisia, per esempio, ci aziende strutturate come non si trovano in Italia: una grande professionalità a servizio della moda mondiale a poche ore di volo o di nave dall’Europa”.
Un altro aspetto interessante di questa collaborazione, come ha sottolineato sempre Crocetta, è che questi paesi hanno sempre più spesso anche l’obiettivo di creare linee, collezioni e brand. Ma creare moda originale è complesso e in questa fase sicuramente è essenziale la collaborazione con distretti più evoluti come quello di Prato. “In sostanza questi partner potrebbero essere non più solo sub- contractor, ma anche co-contractor” ha concluso Crocetta. Da qui la rilevanza della seconda giornata di incontri: dopo il convegno una giornata B2B di incontri tra imprenditori.
Non si può certo tacere che molti dei distretti coinvolti in questo progetto appartengano a paesi con enormi problemi geopolitici, ma come ha sottolineato la coordinatrice Leonelli è proprio in questi momenti che sono importanti progetti di cooperazione come questo, che offrono la possibilità di mantenere aperti canali diretti di comunicazione e di conoscenza reciproca.
Durante il convegno sono intervenuti Ornella Bignami di Elementi Moda che ha illustrato progetto Feel the Yarn come caso positivo di promozione della creatività nel settore maglieria, di Sandrine Maggiani di WGSN (con i trend delle prossime stagioni) e Stephanie Le Berre di Euratex, che ha concentrato il suo intervento in collegamento via Skype su proprietà intellettuale e sviluppo sostenibile, con riferimento alla protezione della creatività e dell’innovazione nell’industria del tessile-abbigliamento. Nella seconda metà dei lavori, dopo un quadro generale da parte di Francesco Pellizzari, Technical Assistance Manager, sono stati presentati alcuni dei protocolli di intesa sottoscritti su iniziative di cooperazione specifiche.
TEX-MED Clusters – Strategie innovative transnazionali per lo sviluppo della cooperazione fra i distretti del tessile-abbigliamento nel bacino del Mediterraneo è un progetto finanziato dal Programma europeo ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 (www.enpicbcmed.eu). Il progetto coinvolge otto partner, in rappresentanza dei distretti del tessile-abbigliamento di altrettante regioni del Mediterraneo: Unione Industriale Pratese (capofila, in rappresentanza del distretto di Prato/Toscana), TEXFOR (distretto di Sabadell/Catalogna, Spagna), SEPEE (distretto di Salonicco/Macedonia centrale, Grecia), CETTEX e MFCPole (distretti di Tunisi e Monastir/Tunisi e Ben Arous, Tunisia), GACIC (distretto di Alessandria/ Governatorato di Alessandria, Egitto), UPTI (distretto di Betlemme/Autorità Palestinese), JGATE (distretto di Amman/Giordania). La durata del progetto è di 2 anni con un budget totale di 2 milioni di euro di cui 1,7 milioni sono finanziati dal Programma ENPI CBC Med e 0,3 milioni sono cofinanziati dai partner del progetto.