Secondo giorno di salone al Parc des Expositions di Parigi per una Première Vision ancora più viva del debutto di ieri, un giorno nel quale non è purtroppo mancato l’ennesimo e per fortuna breve allarme terrorismo, con i treni in uscita dall’aeroporto Charles de Gaulle (a un tiro di schioppo dalla fiera) fermati, le scale mobili bloccate e espositori e visitatori diretti a PV costretti per qualche decina di minuti a ricorrere a autobus e taxi per raggiungere il centro espositivo. Un disagio limitato che non ha avuto ripercussioni, permettendo un’affluenza discreta, migliorata oggi, almeno a giudicare dalle prime cinque ore di apertura. A beneficiarne per prime le aziende più vicine agli ingressi, mentre quelle più all’interno dei padiglioni hanno dovuto attendere che lo ‘sciame’ di clienti e visitatori si disperdesse nei mille rivoli della struttura.
Tre le possibilità di “intercettarli” per Miroglio Textile, che a questa edizione di Première Vision è arrivata con il brand abituale ma anche con due novità nate nel cuore del distretto di Como, T-Brand (dove la T sta per Textile) e Movimenti. Miroglio ha portato la sua linea rivolta ai grandi player italiani e internazionali che segue gli elementi della natura: acqua, terra, aria e fuoco. Stampa digitale sostenuta da grande creatività nel pieno rispetti dello stile dell’azienda. “Questa peculiarità – dice il nuovo direttore marketing Michele Filipponi (nella foto a lato) – ci permette di avere tempi brevi che bene si adattano alle nuove necessità fieristiche, con le date anticipate. Anche se noi siamo abituati a seguire i singoli clienti con collezioni che hanno articoli nuovi anche ogni quindici giorni”.
A poca distanza lo stand di Movimenti, al debutto assoluto sul mercato: “Abbiamo pensato di rivolgerci anche ad un segmento che finora non abbiamo seguito – continua Filipponi – e così, affidandoci a aziende della filiera di Como, abbiamo creato questa linea di alto di gamma, con tinto filo e jaquard che seppur giovane è già stata scelta per alcuni abiti che sfileranno alle prossime passerelle milanesi. Abbiamo raccolto le indicazioni del mercato, che ci dicono che a crescere sono soprattutto la fascia alta e quella delle grandi catene, dove già siamo presenti da sempre. T-Brand, anche questa basata sulla filiera comasca e per la prima volta alle fiere, invece si colloca nel mezzo a queste due fasce, per intercettare anche una clientela che si pone a metà tra gli altri due canali”.