Con l’analisi del ciclo di vita del lino europeo la Confederazione Europea del Lino e della Canapa diventa la prima filiera agroindustriale tessile a misurare i propri impatti ambientali secondo il nuovo metodo relativo all’Impronta Ambientale dei Prodotti (PEF, Product Environmental Footprint), introdotto dall’Unione europea.
La fibra di lino dell’Europa occidentale European Flax corrisponde all’80% della produzione mondiale: la filiera ha metodi di produzione a impatto ridotto come la coltivazione ragionata, a rotazione, senza OGM, senza defoglianti e senza irrigazione. La fibra naturale vegetale viene ottenuta tramite un’estrazione meccanica al 100% che non genera alcun rifiuto.
Lo studio sul ciclo di vita consente di misurare gli effetti di queste pratiche responsabili sugli impatti ambientali, di fornire dati affidabili e solidi sulla fibra coltivata e stigliata in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi. In più integra i dati, raccolti in loco, dei procedimenti di produzione e trasformazione specifici del lino da fibra europeo.
La qualità del dato finale ha ottenuto il punteggio 1,6 corrispondente a “molto buona” in una scala a 5 livelli che vanno da “ottima” (1) a “mediocre”. Non si possono fare comparazioni perché mancano dati PEF sulle altre fibre o sugli altri prodotti.
I risultati finali dello studio permetteranno al settore di anticipare l’opera di adeguamento alle future norme europee. I primi dati sono già disponibili in open source sul sito.