2012 in calo per Ratti, che ha chiuso l'anno con un utile netto pari a 4,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 12,5 milioni registrati nel 2011. Il consiglio di amministrazione ha comunque proposto all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,10 euro per azione, con un pay-out del 63,4% sull'utile netto di gruppo e del 44,5% sull'utile ante-imposte e la destinazione della quota residua del risultato dell'esercizio al rafforzamento patrimoniale-finanziario.
I ricavi si attestano a 103,4 milioni (90,7 in 2011), l'ebitda a 8,7 milioni (7,6 milioni in 2011) e l'ebit a 6,4 milioni (5,4 milioni in 2011). La posizione finanziaria netta, inoltre, passa a 1,4 milioni dagli 8 milioni del 31/12/11. La capogruppo, invece, ha riportato un fatturato di 90,1 milioni di euro, contro i 78,6 milioni del 2011 e un utile di 4,8 milioni (10,7 milioni in 2011). La posizione finaziaria netta, infine, è passata a -0,551 milioni dai 5,1 milioni del 2011.
L'esercizio 2013 si presenta, per il settore tessile e, in particolare, per il comparto serico, come un anno dagli esiti ancora incerti. Ciò in considerazione del quadro macroeconomico internazionale, nel quale permangono fattori di rischio ed incertezza interni ed esterni al settore, con particolare riferimento alla stabilitá politica, all'andamento dei mercati finanziari ed all'evoluzione delle aspettative dei consumatori nell'area del Mediterraneo.
22-3-2013
Nella foto: il presidente del Gruppo Antonio Favrin