L'AD di Canepa Virginia Filippi con Michele canepa

Ricapitalizzazione e nuovo CdA, Canepa riparte da qui

18 milioni di euro. Questo il valore del piano finanziario a favore di Canepa spa, sottoscritto da Muzinich & Co. con 8 milioni di euro con il fondo AZ Eltif Capital Solutions (nato dalla partnership tra Muzinich e Azimut), 6 milioni di euro da Invitalia (tramite il fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, previsto dall’articolo 43 del Decreto Rilancio) e 4 milioni da Michele Canepa, che resta il maggior azionista singolo della società.

L’operazione, volta all’uscita anticipata dal concordato preventivo e al rilancio dell’attività, consente all’azienda di superare la crisi e prevede entro il prossimo febbraio la chiusura del concordato di continuità.

L'AD di Canepa Virginia Filippi con Michele canepaE’ stato nominato anche il nuovo Consiglio di Amministrazione e il presidente, Paolo Alberto De Angelis di Invitalia, che ha sottolineato come questa sia la prima pratica di ristrutturazione portata a compimento. Il nuovo Amministratore Delegato è Virginia Filippi (nella foto a lato con Michele Canepa). Saranno affiancati da un consigliere in rappresentanza di Invitalia, due consiglieri per il fondo Muzinich e, oltre a Michele Canepa, un consigliere in rappresentanza dell’azionista Canepa.

Muzinich&Co. e Azimut hanno politiche di recupero degli investimenti con una prospettiva di 6-7 anni,
per accompagnare l’azienda ad un totale ritorno alla redditività che possa permettere il rimborso del debito.

Per Virginia Filippi “l’intervento dei partners, con il rafforzamento finanziario e l’aumento di capitale, permetterà la realizzazione di una strategia di investimenti a favore della sostenibilità, punto di forza dell’azienda, dell’innovazione digitale e del rafforzamento delle relazioni con i grandi clienti internazionali che da sempre si appoggiano a Canepa per lo sviluppo creativo delle collezioni. Il closing di quest’operazione rappresenta un segnale importante che, oltre a fornire una risposta concreta al Made in Italy, accende i riflettori sulla necessità della sinergia tra capitali privati e fondi pubblici al servizio
dell’economia, dello sviluppo e del sostegno al lavoro”.

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