Già candidato alla presidenza dell’Unione Industriale Pratese, già precursore in materia di energie alternative, già attivo nel processo di innovazione del distretto Riccardo Matteini Bresci è una delle anime della produzione tessile pratese. Socio del Gruppo Colle con Roberto Gualtieri e Luca Rindi guida una delle aziende di finissaggio più in salute e note del territorio, una di quelle che ha fatto della sostenibilità, dell’etica e delle certificazioni un cavallo di battaglia e un fiore all’occhiello.
Tutti temi in primo piano, ma ‘pagano’ quando si parla con i clienti?
Diciamo prima di tutto che è una scelta che forse appesantisce il lavoro ma non crea problemi. C’è una babele di richieste da parte del retail basate su esigenze del compratore ma non è una cosa negativa. Piuttosto bisogna dividere tra chi segue certe buone pratiche e chi no ma, attenzione, non si tratta di differenze tra popoli ma tra persone, tra buoni e cattivi.
Il Gruppo Colle ha seguito tre strade di sostenibilità negli ultimi otto anni…
Abbiamo iniziato riducendo i consumi di energia abbassandoli del 15% solo con l’efficientamento. Poi la produzione verde, con il fotovoltaico sia sul tetto dell’azienda che a terra con una produzione di un megawatt di potenza. Infine la centrale idroelettrica riutilizzando manufatti antichi, visto che a Colle la prima turbina arrivò nel 1924. E questa porta 100 kw per nove mesi, quando la portata del fiume è maggiore. La piccola pala eolica (che fa individuare anche da lontano la sede dell’azienda, ndr) è il completamento del processo ma non vogliamo fermarci ed infatti pensiamo ad un impianto di cogenerazione di metano ad altissimo rendimento per produrre acqua calda, siamo alla fine di un progetto per la geotermia e valutiamo anche il cippato.
Tutto questo con un esborso vostro o con contributi pubblici, magari europei?
Tutto a spese nostre e con i vari conti energia classici, niente di specifico, niente finanza agevolata, sulla quale ho un giudizio critico, visto che spendono più nella gestione delle pratiche che nel finanziamento alle aziende. In ogni caso i risultati sono interessanti e da questa esperienza sono nate anche altre relatà alle quali siamo collegati, come H2 e Pura Energia, società specifiche per l’energia.
Dal punto di vista etico come vi siete mossi?
Abbiamo un’attenzione maniacale per la sicurezza, sia perché è un dovere e un obbligo, non una scelta, sia perché tutti noi soci, compresi i dipendenti, siamo una grande famiglia e non vogliamo certo che qualcuno di noi si faccia male. Siamo un case history in provincia e possiamo dire che rispetto a dieci anni fa gli infortuni sono molto calati, come nel resto del distretto, al netto della diminuzione dell’occupazione. Poi c’è il rispetto dei fornitori, che ci porta a supportarli, come nel caso degli artigiani, anche inglobandoli in azienda. Un altro regolamento interno riguarda il pagamento, loro e dei dipendenti.
Siete una famiglia. Per questo non vi preoccupa il ricambio generazionale come accade in altre aziende del tessile italiano?
Abbiamo già 4-5 persone, tra chi studia e chi lavora in azienda, più altri che invece stanno facendo un percorso scolastico al di fuori del nostro settore. Da dieci anni siamo abituati a contare su noi soci e sui nostri eredi ma se ci fosse bisogno, e per ora non de n’è, potremmo valutare anche la figura di un manager esterno.
Si può leggere nell’ottica di un mantenimento del saper fare e della professione la grande novità che avete in calendario entro la fine del 2015?
Sì, anche in questo senso. Inaugureremo uno spazio attiguo all’azienda con area didattica per ragazzi dalle elementari all’università e un piccolo museo con esposizione della storia del Gruppo Colle, anche in chiave ludica, e con momenti di riflessione sull’energia. Tutto questo in collaborazione con Endrix, la maggior produttrice di turbine. E poi realizzeremo anche un paio di appartamenti per ospitare eventuali stagisti in arrivo da quelle parti del mondo dove l’energia alternativa è in grande sviluppo, come Cile, Brasile, romania e Bulgaria. Il tutto con un percorso a 3D arricchito, con un attore (Francesco Ciampi, ndr) che guiderà i visitatori interpretando i vari personaggi d’epoca come il mugnaio e l’operaio.
Voi producete 80.000 kg di tinti al giorno seguendo le norme. La vostra concorrenza estera lo fa?
Noi facciamo parte del progetto Madeincolours, che vuol sviluppare la consapevolezza del consumatore. Rispettiamo il Reach, che sembra progettato per non produrre, abbiamo decine di certificazioni per ogni mercato del mondo, facciamo tutto con sostenibilità ed etica, ma il compratore lo sa? E il consumatore finale? Con Madeincolours vogliamo fare informazione su cosa viene prodotto in Europa, visto che da noi arriva di tutto. Ci vorrebbe un’aggregazione di aziende per veicolare meglio il messaggio. Noi abbiamo aderito subito, in tanti a Santa Croce l’hanno fatto, abbastanza nel pratese, qualcuno a Biella. Il web ci offre molte possibilità di arrivare alle varie aziende e poi con mille aziende associate ne puoi fare di iniziative….