Rifiuti tessili, la Toscana punta sull’economia circolare

Rifiuti tessili, la Toscana punta sull’economia circolare

La Regione Toscana si sta facendo promotrice di progetti innovativi che consentano di chiudere il processo produttivo dei distretti più importanti, dal tessile al cartario. Nel quadro della promozione dell’economia circolare di recente è stato approvato il documento di indirizzo per un bando, frutto di un accordo di collaborazione scientifica tra Regione e Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.

Il documento definisce il percorso che porterà nel 2018 a individuare e finanziare proposte progettuali innovative nell’ambito delle pratiche di recupero e riutilizzo della materia. L’atto si inserisce nel lavoro che la Regione sta portando avanti nella direzione della sostenibilità per far sì che gli attuali “scarti” di produzioni, come gli scarti tessili, possano trovare una loro collocazione in un processo di recupero, essendo materiali che conservano un valore e in quanto tali riacquisibili dal sistema produttivo.

Proprio per gli scarti tessili del distretto pratese la Regione non ha alcuna volontà di mettere in discussione la scelta della loro deassimilazione, che è una prerogativa dei sindaci sulla base delle competenze loro spettanti in materia di gestione dei rifiuti, ma l’ente si è trovato a intervenire in una fase successiva di estrema criticità, determinata dal venir meno della disponibilità della discarica del Cassero, che fino all’estate scorsa acquisiva tali rifiuti, probabilmente anche con costi meno sostenuti per la vicinanza dell’ impianto al distretto tessile pratese. Tale criticità è stata immediatamente recepita dalla Regione, che ha istituito un tavolo con le istituzioni, le associazioni di categoria e con il contributo scientifico di Arpat.

Nell’ immediato la necessità è stata quella di verificare la possibilità di conferimento in altri impianti, per la quale sono state incontrate non poche difficoltà: attualmente questi rifiuti sono conferiti in parte nell’ impianto di Terranuova Bracciolini e in parte in quello di Rosignano, con distanze e costi maggiori rispetto al passato. In quest’ottica e guardando all’economia circolare, procede dunque il lavoro del tavolo istituito da tempo. La Regione sta inoltre verificando una proposta avanzata da Confindustria Toscana Nord rispetto a linee guida che possono promuovere il riutilizzo degli scarti classificandoli come sottoprodotto.

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