Il sistema è pagato ma ancora non ha visto la sua attivazione e il rimpianto sui 170 mila euro versati per avere il Sistema di tracciabilità dei rifiuti telematico inizia a trasformarsi in vera e propria protesta, come nel caso dell'Unione Industriale Biellese che non ammette più nessun ritardo e alza la voce con decisione.
Entro il 30 di aprile è fissato il pagamento del contributo 2012 relativo al Sistri, ideato nel 2009 e non ancora diventato operativo. Nei giorni scorsi Confindustria, con altre associazioni di categoria, ha inviato una lettera al Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, chiedendo di sospendere il pagamento del contributo per il 2012 e che l'intero progetto del Sistri venga rivisto.
“Le aziende biellesi – dice Roberto Rossetti, vice presidente dell'Unione – hanno sborsato oltre 170 mila euro e il sistema ancora non c'è. E' necessario rivedere l'impianto del Sistri perché le procedure previste diventino più snelle, più trasparenti e meno onerose per le imprese sia in termini di contributi che in termini di tempo da dedicare agli adempimenti. Ed è assurdo che per il terzo anno le aziende debbano ancora pagare per un sistema che operativamente non è mai partito: auspichiamo quindi che venga eliminato il contributo Sistri 2012, anche in considerazione del delicato momento che le imprese stanno attraversando, in cui ogni risorsa di cui poter disporre è ancora più preziosa”.
Secondo le stime elaborate dall'Uib, il costo relativo al Sistri negli ultimi due anni per le aziende associate produttrici sfiora i 170mila euro. In particolare, si stima che un'azienda tra 1 e 10 dipendenti abbia speso in un anno 8.400 euro; una tra 11 e 50 dipendenti, 22.100 euro; una tra 51 e 250 dipendenti, 16.200 euro; una tra 251 e 500 dipendenti, 6.500 euro.
21-3-2012