Abiti usati di ERP

Sostenibilità ed economia circolare, le parole dell’UIB

Il 2025 è arrivato ormai da quasi 50 giorni ed è scattato l’obbligo nei Paesi Ue della raccolta differenziata dei rifiuti tessili. In Italia l’obbligo esiste dal 2022 e si stanno avviando sistemi di raccolta per intercettare i tessuti scartati.

Confindustria sta seguendo i lavori di revisione della Direttiva rifiuti 2008/98/CE attraverso cui la Commissione UE estende la regolamentazione EPR anche al settore tessile: i lavori in corso al Ministero dell’Ambiente servono per elaborare un decreto per istituire il regime EPR tessile a livello nazionale, anticipando così le direttive europee.

Produttori, importatori e distributori di prodotti tessili si faranno carico dell’intero ciclo di vita dei loro prodotti, comprese le fasi di raccolta, riciclo e smaltimento a fine vita per ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile, promuovendo la circolarità, il riuso e il riciclo dei materiali, in linea con le direttive dell’Economia Circolare dell’UE.

Elena Maggioni, vice presidente dell’Unione Industriale Biellese con delega a Transizione Ambientale e Obiettivi ESG, mette in evidenza l’opportunità per il settore tessile di costruire una filiera innovativa dell’economia circolare, a partire dal distretto biellese: “Dobbiamo sostenere con forza l’implementazione di sistemi EPR efficaci e garantire il massimo impegno a collaborare con le istituzioni e gli altri stakeholder per favorire la transizione verso un modello di business più sostenibile e responsabile nel settore tessile. Come UIB sollecitiamo e promuoviamo la collaborazione tra gli operatori dei rifiuti e le aziende del comparto che incentivi la creazione di una filiera per l’utilizzo efficace di materiali riciclati e promuova pratiche di produzione sempre più sostenibili”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini