Chiusura di anno senza sorprese per l’export manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato: anche il quarto trimestre ha confermato la crescita registrata fino a settembre.
A fine 2022 l’aumento è arrivato a +20,9% sul 2021 e a +25,4% sull’ultimo anno pre-crisi, il 2019: lo dicono i dati Istat elaborati dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord.
“L’inflazione – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini – gioca un ruolo molto consistente nella formazione di valori così alti dell’export, che supera i 10 miliardi con un saldo positivo rispetto all’import di 4,1 miliardi . Quindi i confronti con gli anni precedenti non dicono molto sulle effettive prestazioni delle nostre imprese, ma i risultati sono buoni anche nel confronto con i dati toscano e italiano (+14,1% e +19,2%) sul 2021″.
A Pistoia c’è il segno più in tutti i segmenti del tessile-abbigliamento, pelli e accessori, a cui afferiscono le calzature: +40,1% il dato sul 2021. Percentuale più bassa ma in ogni caso ottima anche a Lucca, dove la moda con un incremento di +17,5% è a un paio di punti dai livelli del 2019.
A Prato il tessile è arrivata a chiudere il 2022 con un +21,9% sul 2021 ma con un minore +10.2% sul 2019. Rispetto alle altre province infatti nel quarto trimestre qualche segnale di rallentamento c’è stato, con un +2,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente. L’abbigliamento chiude l’anno con +9,9% sul 2021 e +20% sul 2019. Il meccanotessile cresce rispetto al 2019 (+8,8%) ma ha una lieve flessione (-2,3%) rispetto a un 2021 eccezionalmente positivo.
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