Londra

UK, un mercato in mutamento ma da presidiare

Chiusura con numeri in aumento rispetto alla precedente edizione per Texpremium, che ha riportato a Londra alcune delle principali aziende tessili italiane per un appuntamento ormai fisso.

Alcune di queste presenti con gli agenti o i rappresentanti: Massimo Grazzini, che segue proprio il mercato britannico, era a Londra per Lanificio Fratelli Balli, Cafissi, Supermoda e Manifattura Paola. “Sono stati giorni positivi – dice – anche perché presentando l’invernale c’era più richiesta e attenzione che per l’estivo. I clienti più importanti sono venuti tutti, approfittando anche del fatto che questa è una fiera dove non c’è l’urgenza di fare le cose in fretta per trovare posto allo stand e guardare il campionario”.

Per la Manifattura Paola, che sarà anche a Parigi per Première Vision, presente anche Sabrina Pratesi: “Il campionario è lo stesso per tutte le fiere – spiega – ma qui ci chiedono cose meno vistose. E comunque non siamo in fiera solo per il prodotto, ma anche per visibilità, per conoscere nuovi clienti. Il prodotto italiano ha bisogno di riacquistare valore e il tema della sostenibilità e delle certificazioni può aiutarci, in un momento in cui abbiamo perso mercato a favore della Cina e dei turchi, che stanno diventando bravini anche nel laniero e possono fare prezzi bassi grazie all’aiuto statale”.

Con un piede a Londra e l’altro già in direzione di Milano Unica Roberto Rosati, uno dei fedelissimi del mercato britannico, tanto da aver già dato l’adesione anche per la London Textile Fair di settembre: “Bisogna fare una fiera grande – dice – e tutte quelle più piccole, per intercettare i clienti. Come Fortex a Milano Unica presenteremo un progetto pilota fatto insieme a Risaliti, Bellucci e Bigagli per il passaporto digitale, seguendo 4Sustainability. Con Wetex invece abbiamo realizzato i tappeti per l’area tendenze di Milano Unica ma ci saranno novità anche nel packaging”.

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