Un 2024 in crescita per l’export dell’Alto Piemonte

Il quadrante sorride, Biella molto meno: i dati dell’export dell’Alto Piemonte nel 2024 scavano un solco netto tra le varie province. +3,5% il dato aggregato per Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, con esportazioni per oltre 12,7 miliardi di euro, col tessile abbigliamento (che rappresenta il 30,8% dell’export totale dell’area) a +7,8%, trainato dalla componente abbigliamento delle province di Vercelli e Novara, mentre le lavorazioni tessili, in particolare del Biellese, sono risultate in evidente affanno.

Vercelli ha l’incremento più significativo (+9,7% sul 2023), Novara è a +5,5%, il Verbano Cusio Ossola a +1,1%; Biella invece accusa un calo dell’11,1%, con la sola Torino a segnare una decrescita più pesante. Tessile e automotive sono stati infatti i settori in maggiore sofferenza durante tutto l’arco del 2024. Germania e Francia si confermano i principali partner commerciali per quasi tutte le realtà provinciali.

A Biella frenata dei prodotti tessili (-12,5%), che rappresentano quasi il 60% del totale delle esportazioni: tessuti -20,1%, filati -8,4%, articoli di abbigliamento -25,3%. L’Unione Europea, con il 46,5% delle vendite all’estero, ha perso ormai da oltre un anno il ruolo di destinazione principale dell’export biellese, registrando una contrazione del -13,3%: -16% per la Germania, Francia secondo mercato nonostante il -9%. Giù anche la Cina (-15,9%), terzo mercato di riferimento.

A Novara il tessile-abbigliamento  è cresciuto del 22,9%, grazie a abbigliamento e accessori, mentre Vercelli fa addirittura meglio (+23,8%), sebbene nel suo ambito il tessile, decisamente minoritario in valore assoluto, registri una tendenza opposta (-21,6%).

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini