Milano Unica è un primo passo verso il ritorno auspicato alla normalità e Canepa si è presentata con una collezione A/I 21/22 che affonda le radici nella tradizione serica.
Abbigliamento donna e sciarperia con un reinterpretazione dei tessuti di tradizione maschile come i pied de poule, gli scozzesi e i principe di Galles con innovativi filati, colori a contrasto e moderni finissaggi. C’è anche un tocco di esotismo con i damaschi africani con disegni dai temi geometrici e fiori stilizzati.
Tutto nel nome della sostenibilità, tra l’adesione ormai di nove anni fa al protocollo Detox di Greenpeace, il progetto Savethewater Kitotex e una lunga serie di certificazioni.
A controllare e seguire l’andamento della fiera è il presidente Michele Canepa, tornato al posto del comando e ancora attivo nella riorganizzazione dell’azienda: “Con il Festival di Venezia, il forum Ambrosetti e Milano Unica – dice – ci siamo tolti di dosso la paura che ci aveva un po’ frenati e ora la strada è aperta anche per le altre fiere. Non torneremo più allo status pre Covid, alcuni cambiamenti, come lo smart working, resteranno, almeno in alcuni settori, anche se per noi le fiere e gli appuntamenti fisici sono importanti per vedere, toccare e sentire il tessuto”.
La ripartenza però al momento è parziale, almeno a livello geografico: “Alcune parti del mondo sono ancora inaccessibili – continua Canepa, che al momento del suo ritorno alla guida dell’azienda ha messo mano anche alla disposizione dei reparti – e per questo abbiamo messo a punto una stanza virtuale alla quale il cliente può accedere in sicurezza per interagire con noi e non solo dall’estero, visto che talvolta è difficile anche incontrare fisicamente i clienti italiani. Inoltre abbiamo già scansionato 550.000 mila campioni del nostro archivio storico ed il lavoro è ancora lungo, dobbiamo arrivare a sei milioni. Anche per questo la collezione che presentiamo è una congiunzione tra passato e presente”.