La sostenibilità resta la parola d’ordine, ormai pretesa, e non solo accettata, dai consumatori. Tra i marchi che hanno intrapreso con convinzione questa strada spiccano Keeling e ACBC.
Keeling prosegue utilizzando al meglio il brevetto per Clean Color, la rivoluzionaria tecnologia di tintura tessile sostenibile, che riduce significativamente l’uso di acqua fino al 98,9% e consente di preservare i mari grazie ad una particolare soluzione che non lascia strascichi sull’ambiente. La novità di questa edizione di Pitti è la presenza di capispalla ‘componibili’ che consentono con un unico capo di affrontare diverse stagioni, dato che la vera riduzione dell’impatto ambientale è raggiungibile solo con un minor consumo. “I nostri obiettivi sono rendere possibile l’acquisto di un minor numero di capi, allungare loro la vita, una produzione sostenibile – commenta il Ceo Andrea Galluzzo – ma anche rendere la sostenibilità accessibile a prezzi non maggiorati“. Capi in 12 diversi materiali, in 19 colori, confermata la presenza in multibrand di fascia medio-alta: dopo il debutto a Pitti nella scorsa edizione, l’andamento è stato senza dubbio positivo e l’intenzione è di alzare l’asticella. “Siamo all’utilizzo del 40% di materiali riciclati – conclude Galluzzo – l’obiettivo è di superare la metà a primavera. Inoltre vorremmo avviare una produzione anche in Europa, ma l’investimento non è da poco: i macchinari brevettati che utilizziamo e che sono stati prodotti per la prima volta per la nostra produzione collocata in Cina hanno richiesto una spesa di 15 milioni di dollari”.
Per quanto riguarda ACBC, si tratta di una società di consulenza fondata da Gio Giacobbe che assiste brand in particolare del settore fashion a garantire prodotti e processi produttivi sostenibili: in quattro anni hanno supportato 70 aziende, molte delle quali nella fascia del lusso, a Pitti è stata presentata la collaborazione con Garmont, azienda veneta di calzature, che ha presentato la capsule collection ACBC X Garmont, il cui protagonista è il modello LAGOM: 100% vegan e a ridotto impatto di CO2, dallo stile sporty, con volumi ampi, tipici dello streetwear e alcuni elementi outdoor come il puntalino, la chiusura fast lace e i tasselli intagliati nel battistrada. Ma soprattutto materiali certificati e più sostenibili rispetto a quelli tradizionali: il tessuto principale della tomaia è il RePET, materiale riciclato post-consumo proveniente dalle bottiglie di plastica a fine vita, l’intersuola bio-based in EVA è derivata dalla canna da zucchero, mentre il battistrada Garmont GTF EMERALD è in ReRUBBER, ottenuto dagli scarti di lavorazione della gomma.
“Puntiamo molto sulla produzione sostenibile delle calzature, perchè è una grande sfida dato che si tratta – dichiara Riccardo Aragona, Chief Marketing Officer di ACBC – della tipologia più inquinante e difficilmente riciclabile perchè composta da tante parti assemblate, di materiali diversi. Se consideriamo che all’anno vengono prodotti 22 miliardi di scarpe, ci poniamo l’obiettivo di rendere sostenibile l’1% del mercato: sarebbe già un grande risultato. Per il quale lavoriamo su due fronti: la trasformazione in senso sostenibile del prodotto di un brand senza alterarne qualità, aspetto, performance e prezzo, ma anche la produzione a nostro marchio nella nostra fabbrica che produce un milione di scarpe all’anno