Visti in fiera – Le novità di Redaelli e Thermore

L’edizione 37 di Milano Unica vede per Redaelli la nascita di Florabilia: una collezione che dei fiori ha l’eleganza, la delicatezza della mano e dei colori, l’unicità. Tutto declinato sui velluti, che sono il linguaggio di Redaelli 1893 (Marzotto Group).

Garofani, tulipani, fiori campestri, ortensie, foglie di monstera: Florabilia è vestita da disegnature bucoliche estremamente definite che si alternano a fioriture botticelliane e a pennellate più eteree di ispirazione impressionista, lasciando spazio anche ad una particolare reinterpretazione dei classici (micro o macro-pois, gessati e Principe di Galles) e a ricercati falsi uniti stampati, devorati o embossed che svelano – solo da vicino e al tatto – straordinarie variazioni sul tema, realizzate ton sur ton.

Un velluto che si sviluppa su basi di cotone, seta, viscosa FSC, cupro e poliestere riciclato – utilizzati anche in mischia – esaltati da stampe policrome o ton sur ton (ink jet, per corrosione o a pigmenti), lavorazioni dévoré, ma anche tecniche di ‘finitura’ che sfiorano la manualità come la spazzolatura, la goffratura e la tamponatura con feltri. Esecuzioni di altissima fattura e precisione manifatturiera che Redaelli realizza grazie all’ingegnerizzazione di macchinari risalenti a oltre 50 anni fa, acquistati e in seguito riattualizzati per recuperare lavorazioni artigianali che oggi sarebbero, altrimenti, impossibili.

Guardando alla sostenibilità, in fiera Redaelli ha annunciato di aver ottenuto la certificazione FSC, acquisita tramite ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale). Un riconoscimento importante che garantisce gli standard qualitativi di tutto il processo di industrializzazione dell’azienda di Bulciago, già impegnata nell’utilizzo rigoroso di viscosa certificata FSC, ovvero proveniente da foreste gestite in maniera responsabile secondo severe norme ambientali, sociali ed economiche, ma anche di materie prime qualificate GRS (Global Recycle Standard), frutto di un riciclo pre e/o post consumer.
Redaelli 1893 è inoltre membro di BCI (Better Cotton Initiative), la più importante organizzazione non profit del mondo nata con l’obiettivo di rendere la produzione globale di cotone più etica e sostenibile, per le persone, per l’ambiente e per il futuro del settore. Il vellutificio è anche certificato GOTS, ovvero Global Organic Textile Standard, riconosciuta come il più importante standard per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili derivati da agricoltura biologica (come cotone o lana biologica), che attesta un orientamento sostenibile a 360°, dalle fasi manifatturiere fino al prodotto finito.

Ultimissima novità: Redaelli ha presentato in fiera i suoi primi tre tessuti interamente tracciabili.

Parlando di sostenibilità, un’azienda che da sempre ne ha fatto il proprio valore più importante è senza dubbio Thermore, espositrice storica di Milano Unica, specializzata nella ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di imbottiture termiche per abbigliamento di alta qualità. Un abbigliamento tradizionalmente pensato per la montagna che tuttavia fa bene agli oceani. Thermore è infatti impegnata da tempo per la salvaguardia degli oceani: ne è dimostrazione il fatto che non utilizza microfibre, che notoriamente inquinano laghi ed oceani contaminando il nostro cibo. Ma quest’anno a Milano Unica la novità va oltre questo impegno: Thermore presenta infatti la prima imbottitura termica realizzata al 100% da materie prime ricavate da Ocean Bound Plastics (bottiglie PET): sono considerati Ocean Bound Plastics (OBP) i rifiuti plastici abbandonati nei pressi delle coste, potenzialmente pericolosi per l’ecosistema marino in quanto generano, in totale, l’80% dei residui inquinanti presenti nelle acque. Proprio da questi scarti Thermore ricava le imbottiture che non a caso si chiamano Ecodown Fibers Ocean. Si tratta di un prodotto in fibra libera estremamente morbido e durevole, Ocean Cycle-certified e prodotta presso lo stabilimento all’avanguardia Thermore di Hong Kong.

Oltre a questo nuovo innovativo prodotto, l’azienda ha aumentato l’utilizzo di fibre riciclate, arrivando fino al 75% anche sul suo prodotto più venduto, Thermore Classic. Thermore è stata la prima azienda a proporre un isolamento termico sostenibile negli anni ’80 ed è ora fortemente concentrata sull’innovazione eco-sostenibile. L’impegno verso la sostenibilità, tuttavia, è sempre affiancato dalla ricerca della performance, che non può mancare soprattutto nelle imbottiture tecniche, dato che Thermore ha come clienti i migliori marchi del settore sportivo.

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