Concordati, preoccupa il possibile effetto domino

Focus – Non sono state molte le richieste di concordato in continuità nel distretto di Como, ma le riflessioni su questo nuovo strumento ci sono e sono preoccupate. La Spola ne ha parlato con Gianluca Brenna, presidente della sezione tessili di Confindustria Como, che ha ricordato come, anche quando questo strumento non era previsto dalla legge fallimentare, non mancassero ipotesi di affitti di ramo d’azienda a qualche ‘Nuovo Lanificio srl’.
“Non contesto l’intenzione della norma – ha commentato Brenna – che comunque è quella di tutelare i creditori, il problema è che questo strumento può trasformarsi in un boomerang contro i fornitori. Alla fine il rischio è quello di una concorrenza sleale e in ultima analisi di una guerra tra poveri, perché a rimetterci è l’intero settore”.
Se insomma l’intervento normativo è stato fatto per ovviare a una legge fallimentare troppo punitiva, il rischio è che adesso ci sia uno strumento troppo blando, che non fa bene all’economia. “In effetti per ora a Como pochi hanno fatto ricorso a questo strumento che comunque è ancora giovane – continua Brenna – ma la preoccupazione c’è, soprattutto per una ‘demoralizzazione’ del settore a forza di camminare sempre sul confine tra interpretazione spregiudicata della norma e aggiramento della stessa. In certi casi dietro la bandiera del salvataggio di tre posti di lavoro si nascondono comportamenti davvero poco corretti. La domanda, allora, è se paga davvero essere ancora onesti e corretti”. Per fortuna la risposta è positiva e soprattutto, per fortuna, non c’è ancora rassegnazione tra gli imprenditori. “Credo fermamente che dobbiamo opporci a questo sistema – conclude Brenna – non dobbiamo dare tempo a questo strumento perché il rischio è soprattutto di un ‘effetto domino’: se una grande azienda dovesse fare una scelta del genere la ricaduta potrebbe essere pesante sull’indotto. Chiediamo allora tutti insieme una modifica della norma, affinché il fine meritorio di salvare il patrimonio per i creditori non sia raggiunto con modalità discutibili”.

Elisa Signorini

20/11/2012

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