Confindustria Toscana Nord, il punto su passato e futuro

In una giornata dedicata ai numeri di Prato, Pistoia e Lucca quello che per Confindustria Toscana Nord ha forse più importanza è il 20.

Tanti sono infatti gli anni passati dal direttore Marcello Gozzi all’Unione Industriale Pratese prima e a CTN poi: un’esperienza che si chiude tra 24 ore, con Gozzi che partirà in direzione Roma per andare a dirigere l’area Organizzazione di Confindustria. Al suo posto, “in attesa di decisioni future”, come ha detto il presidente Daniele Matteini, c’è Giovanni Moschini.

La partenza del direttore per la capitale fa un po’ da spartiacque tra un 2024 difficile e un 2025 che sta dando timidi segnali positivi, che si mostrano a fatica in mezzo ad una serie di dubbi e timori, dai possibili dazi statunitensi alle tensioni internazionali, dalle guerre ai rincari dell’energia.

Per fare il punto Confindustria Toscana Nord ha organizzato incontri separati tra Prato, Pistoia e Lucca, tre territori che, pur uniti nell’associazione, hanno peculiarità differenti.

Marcello Gozzi direttore CTN
Marcello Gozzi

A Prato, col presidente Matteini, sono intervenuti Francesco Marini per la Moda, Massimo Luchetti per la metalmeccanica ed il meccanotessile in particolare, Federico Albini per i trasporti e la logistica, oltre alla vice presidente di CTN Fabia Romagnoli, referente per Prato.

Intanto i numeri, che raccontano di un 2024 che ha avuto un produzione industriale in calo per tutto l’anno, con una timida impennata a fine anno, e inferiore alla media nazionale: -7,5% per il manifatturiero pratese contro il -1,9% dell’Italia. Un segno negativo frutto del -9,3% del metalmeccanico, del -14% della maglieria e del -8,1% dell’area tessile. In minima area negativa anche l’export, che però è in linea col dato nazionale, ma il dato è migliore rispetto al 2023, in attesa dei dati definitivi sul quarto trimestre. A fine settembre in rosso filati (-14% di esportazioni)  tessuti (-8,9%), meglio la maglieria (+2,3%) e il metalmeccanico (+6,5%), oltre alle altre manifatture (+10,4%).

Ultima statistica quella dei mercati energetici: siamo lontani dai numeri drammatici dell’estate 2022, con la sua impennata esagerata ma i 135,06 euro per MWh, punto massimo dell’anno toccato proprio a dicembre, sono un handicap forte nei confronti dei competitor europei, francesi, tedeschi e spagnoli in particolare. E la tendenza a inizio 2025 non è affatto al ribasso.

“Il termine più adeguato per descrivere il momento attuale è ‘incertezza’ – ha detto il presidente Matteini – perché ci sono situazioni in evoluzione che non danno stabilità. Se da un lato l’inflazione ha rallentato e gli investimento legati al PNRR stanno dando i primi risultati dall’altro rimangono le guerre, crescono i costi energetici e i dubbi su eventuali dazi americani. A livello di associazione il 2024 si è chiuso con un -2,2% nella produzione, ma il tessile di Prato e in parte anche di Pistoia, ha sofferto di più rispetto ad altri settori (-9,2% considerando anche le calzature, ndr)”.

“Sono dati che ci aspettavamo – conferma Fabia Romagnoli – e che prendiamo anche come sfida per il futuro, anche in termini di sostenibilità, qualità e creatività, che sono i nostri punti di forza. Non possiamo permetterci di perdere pezzi della filiera e quindi è necessario investire in macchinari, ricerca e competenze umane. Saranno necessari sostegni pubblici, anche per favorire aggregazioni. In più continueremo a seguire il tema della legalità. Come CTN il 2025 sarà poi anche l’anno del rinnovo delle cariche”.

Secondo una regola non scritta la prossima presidenza spetterebbe a Prato ma, proprio perché non scritta, non è una regola certa.

L’analisi del comparto moda di Francesco Marini è partita dalla possibilità di creare legami, non necessariamente fusioni o aggregazioni, tra le diverse realtà produttive pratesi: “E’ un tema che ha bisogno di sostegno e per questo ne abbiamo parlato anche a livello europeo – ha detto – così come di livello europeo è la differenza con Portogallo e Spagna sui costi energetici, perché i nostri competitor spendono la metà di noi. Il 2025 sembra dare segni di ottimismo ed un primo test determinante per noi sarà Milano Unica, il nostro salone di riferimento dove saremo presenti con più di cento aziende (una ventina quelle che andranno a Première Vision la settimana seguente, ndr). Ci aspettiamo di vedere tanti clienti internazionali”.

Attacco diretto alla burocrazia quello di Massimo Luchetti, alla sua prima uscita da presidente dei metalmeccanici di CTN. Motivo del malcontento Industria 5.0 che, contrariamente alla “sorella maggiore” Industria 4.0, non riscuote l’apprezzamento di chi deve investire in macchinari: “L’iter per ottenere gli incentivi – ha spiegato – è troppo complicato e lungo. La tempistica mette in difficoltà sia chi chiede il contributo sia chi poi, in caso di accettazione, deve installare i macchinari in poco tempo. Troppe le incertezze e troppi i rischi di spendere senza poi vedersi riconosciuto il bonus. In più ci sono anche i problemi legati alle aziende che si sono viste chiedere indietro i soldi stanziati per la ricerca se non in grado di dimostrare di averla effettivamente fatta. C’è chi ha scelto di ignorare la cosa e rischiare il controllo e chi invece ha dovuto impiegare tempo e soldi per ottenere la certificazione di un tecnico”.

Ottimista per natura Federico Albini vede nel futuro a medio termine un grande sviluppo dell’Interporto: “Potrà fare di Prato il baricentro dell’Italia – ha detto – perché può essere un bacino di interscambio di primaria importanza. I numeri della logistica nel 2024 sono stati un po’ in calo, come negli altri settori e tra i problemi di oggi e di domani ci sono la mancanza di autisti qualificati, anche rispetto ad altre nazioni, e l’aumento dei prezzi del carburante, oltre alle questioni doganali, che dopo la Brexit sono ovviamente aumentate. Ma l’Italia e la Toscana hanno molte aziende serie in grado di mantenere l’eccellenza del servizio”.

Nella foto, da sinistra, Gozzi, Luchetti, Matteini, Romagnoli e Marini.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini