A Prato non nascono solo semilavorati, ma in città ha avuto origine una bella storia di moda, quella di Enrico Coveri e della sua maison. Per ripercorrerla la Camera di commercio ha organizzato una mostra, ‘Coveri Story – da Prato al Made in Italy’, che farà visitare a relatori e spettatori alla fine del convegno e che sarà inaugurata il 23 ottobre.
“Abbiamo messo grande impegno nella realizzazione di questo evento- commenta Carlo Longo, presidente della Camera di Commercio di Prato – perché volevamo che l'auditorium fosse messo a disposizione della città con una iniziativa che mettesse in luce il legame forte che c'è tra il mondo della moda e il nostro distretto produttivo”.
La mostra, che resterà visitabile gratuitamente fino al 18 gennaio, è stata curata da Ugo Volli, Martina Corgnati e Luigi Salvioli. Il materiale presente in mostra è stato messo a disposizione dalla maison Enrico Coveri: si tratta di abiti originali, bozzetti, storyboard delle sfilate (questo un assoluto inedito per il pubblico), fotografie, video delle sfilate, fino alle numerosissime copertine che le riviste hanno dedicato alle creazioni dello stilista. Inoltre, una sezione documenterà l’amore di Coveri per l’arte contemporanea con una preziosa selezione di opere tra cui uno dei ritratti di Coveri realizzato da Andy Warhol.
Il percorso è concepito per ripercorrere i principali momenti della carriera di Enrico Coveri e del suo marchio. Coveri, nato nel 1952, inizia giovanissimo a disegnare modelli per le industrie locali e fa la sua prima sfilata con la linea Touche nel 1973, a soli ventun anni, facendosi subito notare dall'ambiente della moda fiorentino, che in quel periodo era il più importante d'Italia. Proprio in quegli anni, bui per il nostro Paese, la moda diventa il motore della ripresa e la mostra documenterà il contesto e le peculiarità del territorio in cui Enrico Coveri sviluppa il suo talento: la tradizione di qualità e di efficienza dell'industria tessile di Prato e della Toscana, con straordinari artigiani della pelle, della paglia, del feltro, ma anche con moderne tecnologie industriali.
Tra i momenti cruciali della vita professionale di Coveri ripercorsi nella mostra, la sua prima sfilata sulla piazza di Parigi nel 1977: ad appena venticinque anni il successo che raccolse fu di tali dimensioni che venne lanciato alla ribalta della moda mondiale Nasce lo “stile Coveri”, che sceglie come elementi essenziali l'allegria, il piacere di vivere, il gioco. Il simbolo più evidente di questo stile Coveri sono le paillettes, copertura mobile, brillante e festosa che di solito è usata per gli accessori e che il giovane stilista applica volentieri a tutte le sue creazioni.
Coveri da subito veste tutta la famiglia, uomo donna bambino: a portare le sue creazioni in passerelle le maggiori top model del mondo, da Naomi Campbell a Claudia Schiffer. A portarle sui giornali e sui cataloghi grandi fotografi come Bill King e Oliviero Toscani.
La mostra è realizzata con il contributo della Regione Toscana e sarà aperta tutti i giorni ad ingresso gratuito. Sarà accompagnata da un cartellone di iniziative collaterali che ruotano intorno al tema degli anni Ottanta e che si svolgeranno in luoghi diversi della città. Saranno realizzati anche laboratori per le scuole intorno ai temi del colore, della creatività, della moda.
8/10/2012