“E’ di moda il mio futuro” edizione 2018 riparte dallo “Speciale filiera”: dal filato al capo finito per imparare come nasce la moda. Dopo i risultati lusinghieri dell’edizione 2017, con oltre cinquecento ragazzi coinvolti fra scuole secondarie di primo e di secondo grado, otto scuole, dieci visite aziendali, otto laboratori, Confindustria Toscana Nord ha fatto ripartire il progetto.
Il via ad ottobre con la novità ‘Speciale filiera’. “Il progetto nasce dalla volontà di far conoscere e toccare con mano le varie fasi produttive del ciclo della moda, talvolta poco note anche agli studenti di scuole direttamente legate al settore. Per noi è un modo per evidenziare e far conoscere con esperienze dirette l’importanza di tutte le lavorazioni e per invitare i giovani a considerarle come possibili sbocchi occupazionali”, spiega il presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi.
L’esigenza è stata evidenziata dalle scuole stesse, in particolare dall’Istituto Tecnico Industriale “Tullio Buzzi” di Prato e dall’Istituto Statale di Istruzione Superiore Tecnica e Liceale “Russell-Newton” di Scandicci, che hanno avviato una collaborazione che mira a rendere gli studenti consapevoli dell’intero ciclo di produzione del settore moda, anche di quelli di non diretta pertinenza.
Il progetto è partito all’inizio di aprile con visite aziendali e acquisizione da parte delle scuole di materiale da studiare per capire come si progetta e realizza un filato, un tessuto, un capo di abbigliamento. I ragazzi stanno vedendo sotto i loro occhi, a seconda del diverso punto di vista dovuto alla natura dei loro studi, cosa c’è a monte della realizzazione di un abito o viceversa cosa accade a valle della produzione di un filato e di un tessuto. Durante questo progetto c’è stata la possibilità di far proporre ai ragazzi variazioni di disegno o di colore, e, nel caso del Russell-Newton, vi è stato l’impegno diretto nella realizzazione dei capi. Esperienze, queste, che pongono i giovani a contatto con figure professionali, ambienti e tecniche in parte coincidenti con le loro materie di studio e in parte complementari a queste.
Il 5 giugno è in programma l’atto finale al Museo del tessuto, con un incontro fra le scuole, presenti anche le imprese, per scambiarsi idee e commenti sulle esperienze fatte e inoltre l’esposizione dei lavori dei ragazzi e dei materiali con cui hanno lavorato. Analoghe esposizioni avranno luogo anche all’Istituto Buzzi il 6 giugno e a Scandicci, al castello dell’Acciaiolo, l’8 giugno.
“L’analisi delle tendenze moda autunno/inverno 2018-19 degli allievi della 3D della nostra scuola – spiega il dirigente dell’Istituto Buzzi Erminio Serniotti – ha permesso lo studio e lo sviluppo di un piccolo campionario di filati fantasia. Il progetto è stato condotto e coordinato insieme all’azienda AZ-filati di Vaiano, che ha tradotto le idee dei ragazzi in filati. Il campionario di filati è stato successivamente proposto agli allievi della classe 3B, che hanno permesso la progettazione e la creazione di un campionario di tessuti di ispirazione della stessa tendenza moda. Alcuni di loro sono stati accolti in stage nell’azienda Lanificio Texmoda di Prato, hanno potuto assistere alla realizzazione del tessuto e contribuire alla selezione dei filati fantasia per le inserzioni del tessuto”.
“Il progetto – conclude la dirigente dell’ISISTL “Russell-Newton” di Scandicci, Anna Maria Addabbo – ha coinvolto una classe terza del Sistema Moda del nostro istituto. Come in una filiera produttiva i modelli sono stati progettati tenendo conto delle caratteristiche e dell’aspetto sensoriale dei tessuti realizzati a Prato ed i capi realizzati presso il laboratorio del Russell Newton. Gli studenti hanno avviato l’attività analizzando le tendenze moda Autunno-Inverno 2018-19, ricercando temi e colori con i quali hanno creato dei figurini d’immagine. Le stesse tendenze sono servite per la realizzazione dei filati e dei tessuti, da parte del Buzzi, che si sono poi trasformati in sei proposte di outfit. La contaminazione tra filato, tessuto e la pelle, elemento predominante del comparto produttivo scandiccese, ha dato origine a fluidi capi d’abbigliamento modernissimi”.
Quattro le aziende, tutte pratesi, coinvolte nel progetto: Azeta Filati, i lanifici Marini Industrie e Texmoda che hanno a loro volta coinvolto propri fornitori per le fasi di tessitura e di nobilitazione, Cunningam per l’abbigliamento.