Un anno dopo il lancio della Dichiarazione di Anversa, 400 leader aziendali si sono riuniti per discutere del Clean Industrial Deal con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, arrivata in Belgio per presentare l’iniziativa al pubblico, delineando la sua visione per il rafforzamento della base industriale europea.
Euratex ha accolto con favore il Clean Industrial Deal come un quadro fondamentale per sostenere la competitività industriale ma per l’associazione dei produttori tessili la discussione di Anversa hanno sottolineato che, senza un’azione rapida e mirata, il settore rimarrà a serio rischio. I prezzi elevati dell’energia, la complessità normativa e la concorrenza sleale delle importazioni che non rispettano gli standard dell’UE rendono sempre più difficile per i produttori rimanere a galla.
Il presidente Mario Jorge Machado ha sottolineato le difficoltà causate dagli elevati costi energetici e dalla concorrenza sleale: “Le aziende tessili europee – he detto – stanno affrontando una crisi sostanziale, unita a un panorama normativo sempre più complesso. Abbiamo bisogno di condizioni di parità, in particolare per quanto riguarda le piattaforme online che eludono gli standard di qualità e sostenibilità stabiliti”.
Rivolgendosi al Commissario Hoekstra, responsabile del clima, Machado ha dichiarato: “Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, ma se vogliamo salvare il pianeta non possiamo farlo da soli. L’Europa rappresenta meno del 10% delle emissioni globali di CO₂ nel settore tessile, eppure stiamo imponendo a noi stessi leggi severe sulla sostenibilità, mentre le importazioni non sostenibili conquistano il mercato. Se continuiamo così, non facciamo altro che esternalizzare l’inquinamento in altre regioni e chiudere le fabbriche europee”.
Euratex ha delineato quattro priorità chiave nell’ambito del Clean Industrial Deal: un piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili; la riforma degli appalti pubblici dando priorità ai prodotti tessili sostenibili prodotti nell’UE; un fondo per la competitività; partenariati per il commercio e gli investimenti puliti.
Machado ha sottolineato la necessità di stimolare la domanda di prodotti tessili sostenibili: “Dobbiamo spostare l’attenzione anche sui consumatori e sui committenti pubblici. Se il costo della sostenibilità non è coperto dal cliente, sarà sostenuto dal pianeta”.
Euratex ha infine esortato la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE a procedere senza indugio nell’attuazione di un pacchetto di sostegno completo per l’industria tessile perché “gli imprenditori stanno prendendo la difficile decisione di chiudere la produzione e abbiamo bisogno di un’azione concreta ora per prevenire ulteriori chiusure e garantire che l’industria tessile europea non solo sopravviva ma prosperi negli anni a venire”.