Tra le novità di Denim Première Vision c’è stato anche il ritorno in fiera di Isko, l’azienda turca che dopo alcuni anni ha vestito di nuovo i panni dell’espositore presentando al salone anche una collaborazione d0eccellenza, quella con Paolo Gnutti.
Quindi brand Isko con due stand alla Berlin Arena: uno dedicato alla propria collezione di tessuti e l’altro con i capi della Isko Luxury by PG.
In più, nei giorni precedenti, l’apertura del primo centro di sviluppo prodotto con sede nel Regno Unito, la Creative Room di Londra, dove i clienti potranno lavorare fianco a fianco con gli esperti con particolare attenzione alle tecniche di lavaggio e finitura sostenibili.
Creative Room London fungerà anche da piattaforma di istruzione e supporto per la più ampia comunità del denim, lavorando con talenti locali e università per condividere conoscenze e dare vita a idee e concetti.
A Berlino lo slogan “Iconic for nature” ha accompagnato la presentazione della collezione 2023 Vol.2 tra tecnologie, finiture e colori rivoluzionari, con il blu tipico dei jeans intervallato da soluzioni cromatiche più varie, per le quali sono stati utilizzati coloranti minerali, naturali, non oleosi o sintetici.
L’intera collezione contiene materiali riciclati e la maggior parte è costituita da tessuti R-TWO 50+ realizzati con un minimo di 50% di fibre riciclate, interamente certificate GRS.
A pochi metri di distanza lo stand dove Paolo Gnutti ha mostrato la collezione Luxury “Born to Stupire”. Una partnership che ha portato a creazioni esclusive per il segmento del lusso che uniscono sostenibilità e moda innovativa.
“E’ un denim interpretato in modo diverso – spiega Gnutti – per il quale mi sono ispirato agli anni ’90. Vuol essere un prodotto accessibile a tutti, che possa stimolare la creatività dei designer per le sue tante sfaccettature”.
Perchè proprio Isko?
Questa collaborazione va vista come una vera globalizzazione. E’ un’azienda tra le prime al mondo per numeri e sostenibilità con la quale ho potuto creare un nuovo concetto di luxury sostenibile col quale arrivare anche in nuovi mercati.
La fiera è il contesto giusto per la presentazione?
Le fiere non servono per vendere, ma per confrontarsi con i clienti in tempi che col b2b sarebbero più lunghi. In più c’è il confronto con altri brand, altri stili, c’è il modo di capire se la collezione è giusta, la possibilità di toccare i tessuti… Quindi sì, è il contesto giusto.