Slow Fiber

Nuovi arrivi in casa Slow Fiber, il network si amplia

Ha aperto Filo da protagonista, con il fondatore Dario Casalini che ha raccontato il primo anno di vita del network, le sue ambizioni ed i suoi progetti futuri: Slow Fiber ha aperto di fatto l’edizione 60 del salone milanese lanciando anche importanti sfide per il futuro.

La rete di Slow Fiber, nata dall’incontro tra Slow Food Italia e alcune aziende virtuose del tessile, in dodici mesi ha aggiunto tasselli al mosaico: l’ultimo e Botto Giuseppe, che ha aderito alla rete. “Il manifesto di Slowfiber è coerente con la visione sulla moda sostenibile che perseguiamo con l’intento di instaurare un rapporto armonioso sia con l’ambiente che con le persone in un sistema di piena e assoluta trasparenza. E’ cruciale un’economia incentrata sulla circolarità, sul riciclo e sull’ottimizzazione dei costi energetici” spiega Silvio Botto Poala, Ad dell’azienda.

Ed il tessile Buono, Sano, Pulito, Giusto e Durevole ha conquistato la ribalta di Filo con un dibattito che ha coinvolto gli organizzatori del salone e i numerosi ospiti, compresi Elena Chiorino, assessore al lavoro e al diritto allo studio universitario della Regione Piemonte, e Pier Francesco Corcione, anche nella veste di presidente di ITS TAM Biella.

Con loro Barbara Nappini, presidente di Slow Food, che ha ispirato la nascita di Slow Fiber: il percorso e i valori sono infatti gli stessi.

Dario Casalini ha presentato i dati dell’impatto dell’industria della moda nel mondo, con i suoi 150 miliardi di capi prodotti in ogni anno a fare da picco di spreco di risorse e materie prime. Il tutto senza dimenticare l’aspetto sociale.

Oltre a Botto Giuseppe hanno aderito a Slow Fiber anche Albini Group e Finissaggio e Tintoria Ferraris, che si aggiungono quindi alle altre sedici del nucleo originario. Tutte rispettano i requisiti necessari: KPI qualitativi e quantitativi frutto di una autoregolamentazione. L’obiettivo comune a tutte queste aziende sta nella volontà di creare prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, nel rispetto dell’ecosistema e della dignità dei lavoratori.

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