Riflettori sul Piemonte stamani a ITMA con un incontro organizzato nell’ambito di Piemonte Textile Excellence, progetto integrato di filiera che il Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) gestisce su incarico di Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e delle Camere di Commercio del Piemonte e della Valle d’Aosta, e che favorisce lo sviluppo su scala internazionale dell’eccellenza regionale nei comparti tessile e meccanotessile.
Moderata dal collega Francesco Antonioli de Il Sole 24 Ore la conferenza ha visto alternarsi al microfono l’ex presidente di Acimit Angelo Vanali, il project manager di Pointex Pasquale Campanile, il direttore di Tessile e Salute Mauro Rossetti e Marilena Bolli, che si è auto-alternata tra presidente dell’Unione Industriale Biellese e CEO di Pinter-Caipo e quindi protagonista diretta di ITMA come espositrice (domani l’approfondimento sul suo intervento, ndr).
Numeri e parole hanno dato un quadro del territorio, come sottolineato anche dalla dirigente della Regione Piemonte Giulia Marcon, caratterizzato da una forza ancora propulsiva, da tante idee e progetti e dal binomio tradizione-innovazione che fa da ponte solido tra passato e futuro del meccanotessile piemontese.
Vanali ha ripercorso le tappe storiche (era presidente di acimit ai tempi di ITMA 1995 Milano) parlando di una evidente inversione di tendenza nei numeri del salone dopo qualche anno di calo ed arrivando fino alla Green Label, la certificazione ideata da Acimit che annovera 48 aziende produttrici in grado di garantire la sostenibilità di processi e prodotti.
A Campanile è toccato invece il bilancio di Pointex dal 2009 al 2015: 19 progetti di ricerca ammessi, quattro già diventati realtà e commercializzati, due dei quali proprio nel meccanotessile: “Da appassionati di montagna e montanini come sono i piemontesi – ha detto – sappiamo che abbiamo fatto il primo scollinamento e che abbiamo ancora strada da fare. Le nostre sfide sono far salire la scala della progettualità con progetti ancora più importanti, allargare i network, fare collaborazioni strategiche con le aziende. Per arrivarci abbiamo creato la piattaforma PTI-TA, dobbiamo definire il programma di Pointex da oggi al 2020, rafforzare i collegamenti con le piattaforme europee e rafforzare le reti all’interno dell’Unione Europea.
“Il mercato dell’abbigliamento sembra regolato da certificazioni e vincoli – ha detto Rossetti, che guida un’associazione che lavora a fianco con i principali partner economici, istituzionali e commerciali (Smi, Camera della Moda, Federchimica, Ice, Ministero della Salute e altri) – ma in realtà non lo è. la moda è sotto accusa per le condizioni di lavoro, le emissioni e la salute. Noi abbiamo fatto uno studio con nove cliniche da Palermo a Milano su 400 pazienti ricoverati per dermatiti; il 100% era dovuto a abiti, calzature o accessori importati. Serve una certificazione rigorosa e controlli su tutta la filiera, anche se a noi è capitato il difficilissimo compito a volte di esaminare aziende al vertice di un processo con altre 70-80 aziende fornitrici”