Pitti, la crisi fuori dalla porta

La crisi sembra rimasta fuori dalle robuste mura della Fortezza da Basso di Firenze, un tempo rifugio sicuro dei fiorentini contro pericoli ancora più grandi di una recessione giustappunto appena minacciata dal Fondo Monetario Internazionale. Il secondo giorno di Pitti Filati infatti sta confermando le indicazioni di ieri: stand affollati, buona presenza di stranieri, collezioni fotografate in ogni minimo dettaglio (praticamente ininterrotta la fila di persone armate di macchina fotografica a Lineapiù, davanti ai manichini di Filati Biagioli Modesto o di fronte agli abiti esposti davanti ai vari stand) e vivacità in stile anni ’90.
Probabilmente non è tutto oro quel che luccica ma di sicuro il grigiore del 2009 e del 2010 sembra un lontano ricordo.
La giornata di apertura, in genere sonnacchiosa a Pitti Filati come in molte altre fiere, ha lasciato una grande fiducia agli espositori, visto che già dal mattino i tavoli degli stand si sono riempiti di visitatori interessati. E non si è trattato di un fuoco di paglia, visto che il trend è andato avanti per tutta la giornata ed è ripreso addirittura con maggior vigore nella mattinata di oggi: stand non solo pieni ma anche rinnovati dal punto di vista dell’immagine, con molte aziende che hanno investito molto nella personalizzazione degli spazi (vedi la New Mill e il suo mercatino-lunapark o l’avveniristico e suggestivo ingresso della britannica Hinchliffe) o nell’accoglienza dei buyers. Il terzo giorno è atteso con curiosità: in genere è quello meno prolifico ma stavolta, vista l’affluenza dei primi due giorni e la vicinanza con il weekend e le offerte turistiche di Firenze e la Toscana,non sarebbero una sorpresa numeri alti e volti sorridenti.

24-1-2013

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