Maurizio Sarti, Confindustria Toscana Nord

"Prato deve ripartire, presto"

Tra aziende tessili chiuse e Milano Unica posticipata il distretto di Prato vive con apprensione l’emergenza per il Covid-19 e chiede decisioni urgenti.

A farsene portavoce è il presidente di Pratotrade Maurizio Sarti, che si allinea alle posizioni di Confindustria Toscana Nord e e di chi lavora per far sì che le imprese riprendano l’attività immediatamente dopo il 3 aprile.

L’impressione degli industriali è che non si sia tenuto conto dell’impegno nel mettere in sicurezza i lavoratori e che siano state sottovalutate le conseguenze economiche, anche e soprattutto per il dopo-epidemia, dell’interruzione delle relazioni con i mercati. Il posticipo di Milano Unica da luglio a settembre è visto come un ulteriore segnale di quanto sia importante non perdere nessuna opportunità di rapida ripresa del lavoro.

“Abbiamo preso molto sul serio l’indicazione del 3 aprile come ultimo giorno di chiusura – afferma  Sarti – e nonostante ci fossimo attrezzati e riorganizzati per creare condizioni di lavoro in linea con le direttive, abbiamo accolto e rispettato l’obbligo di chiusura. La moda è stagionale: nel periodo marzo-maggio viene impostata gran parte del lavoro che genera il fatturato per il 2020. La chiusura di due settimane può essere assorbita ma ora bisogna riaprire, ne va della sopravvivenza delle aziende e, per molti addetti, dell’occupazione nei prossimi 12/18 mesi. Abbiamo il dovere, tutelando la salute, di tutelare anche il reddito dei nostri collaboratori e di costruire delle opportunità anche per i nostri figli. Nella nostra area sono chiuse quasi il 90% delle attività pur avendo, fortunatamente, una situazione sanitaria ancora sostenibile. Altre aree italiane, molto più duramente colpite da Covid-19 hanno una percentuale di aziende aperte molto più alta”.

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