Sustainable Thinking, Firenze si veste di bio

Tutto ruota intorno alla sostenibilità al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze, dove fino all’8 marzo 2020 moda e arte si mostrano con sperimentazioni contemporanee e ricerca nel fashion design con la mostra Sustainable Thinking.

Il progetto espositivo è ideato da Stefania Ricci, direttore del museo e della Fondazione Ferragamo, con il contributo di Giusy Bettoni, ad e fondatrice di C.L.A.S.S., Arabella Natalini, Sara Sozzani Maino e Marina Spadafora.

Tra le aziende tessili coinvolte nel progetto ci sono la portoghese Tintex, selezionata a riconoscimento della sua pionieristica leadership Naturally Advanced a livello globale, e per il know-how aziendale nello sviluppo di tessuti responsabili, e Manifatture Italiane Scudieri, con il filato in poliammide Amni Soul Eco 6.6 prodotto da Solvay, utilizzato dall’azienda per la sua linea Mectex (nella foto).

“Un tema, quello della sostenibilità e dell’economia circolare, cui teniamo molto e che decliniamo in ogni settore di attività del nostro gruppo”, dichiara Paolo Scudieri, amministratore delegato di Adler Group.

In mostra anche i prodotti di Iluna, a iniziare dai pizzi Smart, rigorosamente made in Italy: all’azienda sono state riconosciute le varie certificazioni (Global Recycled Standard, OEKO-TEX Standard 100).

Fulgar ha invece portato a Firenze i suoi filati ecosostenibili Evo e Q-Nova con due progetti: Q-Nova con Tiziano Guardini, l’eco-designer vincitore del Green Carpet Fashion Award del 2017 che ha realizzato un outfit esposto alla mostra e prodotto completamente con filati ecosostenibili; Evo con Clerici Tessuto e Q-Nova con Maglificio Ripa. Nel primo caso si tratta di un tessuto realizzato all’87% con Evo, il filato bio-based Fulgar ricavato dall’olio di ricino, Maglificio Ripa invece ha realizzato un tessuto con l’89% di Q-Nova, ottenuta esclusivamente da materie prime rigenerate attraverso un processo meccanico e non chimico.

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