All’interno di Texhibition sta acquistando sempre maggiore importanza il segmento del denim, a cui era dedicata in questa sesta edizione un’area specifica denominata BlueBlackDenim, che contava 25 espositori di tutto rispetto in un comparto, quello del denim, in cui il tessile turco è piuttosto forte.
Tra questi Iskur, uno dei maggiori gruppi tessili turchi la cui produzione non è limitata al denim, ma riguarda altri tessuti, filati e maglieria. Per quanto riguarda il denim, la novità di quest’edizione di Texhibition sono le mischie del denim col cashmere, il Tencel, il lurex e il modal. come spiega Levent Bozgeyk che sottolinea come “gli stabilimenti in Turchia dove si realizza l’intera produzione Iskur sono alimentati con fonti rinnovabili di energia e hanno raggiunto l’obiettivo Zero Waste. Molti i brand con cui lavoriamo – continua Bozgeyk – Guess, Zara, Massimo Dutti, ma anche marchi del resto d’Europa e Usa. In particolare l’Italia è un ottimo mercato per i nostri prodotti, come il Giappone, la Germania e il Regno Unito”. Tuttavia, accanto all’attenzione per la sostenibilità, la maggior attenzione per chi acquista il denim è ancora il prezzo.
Un altro importante produttore di tessuti in denim è Bossa, con la sua filiera completa: “In questo momento il nostro focus è la sostenibilità – commenta il Sales Chief B. Hande Yildirim – ce lo chiedono con forza i nostri clienti, che sono collocati soprattutto in Spagna, Italia, Germania, Usa“. Grande impegno di Bossa, per esempio, per la riduzione del consumo di acqua, impegno speso soprattutto nella fase della tintura.