L’azienda pratese Pointex ha trovato una location particolare per il lancio del suo progetto “Zero Waste”: uno showroom temporaneo al Museo del tessuto.
Produrre un tessuto, inviarlo ai propri clienti, riceverne indietro i ritagli e gli avanzi di lavorazione, ricavare da questi un filato di riciclo col quale realizzare nuovi prodotti: Pointex lo fa con i propri tessuti per il rivestimento dei materassi.
Un esempio di economia circolare a rifiuti zero reso possibile solo da dotazioni tecnologiche e assetti organizzativi avanzati e complessi perché nel caso di Pointex i materiali non sono di lana o altre fibre ma fanno parte di tessuti che nascono da un mix di tante fibre diverse, per la maggior parte sintetiche come i poliesteri, cellulosiche come la viscosa, naturali come il cotone o tecniche come il lurex.
L’operazione “Zero Waste” di Pointex sarà da domani al 25 e poi 28 al 30 marzo in vetrina al Museo del tessuto di Prato.
“L’idea del riciclo – dice Marco Ranaldo, fondatore nel 1991 di Pointex e oggi presidente della società – ci appartiene quasi geneticamente perché la matrice del tessile pratese è quella e noi la sentiamo profondamente nostra. Con ‘Zero Waste’ abbiamo voluto anticipare la disciplina europea EPR – Responsabilità estesa del produttore; i termini della sua applicazione per il nostro settore non sono ancora definiti, ma di certo il nostro progetto recepisce e anticipa lo spirito della normativa”.