Londra dà il via alle danze e vede oggi l’apertura di London Collections: Men, che fino al 15 giugno presenterà le anticipazioni della moda uomo per la primavera estate 2016, portando 77 griffe in passerella con collezioni per la primavera-estate 2016, cui si aggiungono 68 emergenti nell’ambito dell’iniziativa Designer Showrooms.
Tutto questo prima di passare il testimone a Pitti Uomo 88 che animerà Firenze a partire da martedì 16 giugno. Tra le new entry di London Collections: Men spicca Tommy Hilfiger, che ha appena festeggiato i 30 anni a Pechino e, per il compleanno, ha deciso di concedersi una doppia sfilata: a Londra (domenica 14 giugno) e a New York (il 15 luglio, nel contesto della nuova settimana della moda). House of Holland’s debutta con la linea uomo, ma tra le matricole di questa tornata ci sono anche i marchi Berthold, Lathbridge by Patrick Cox e Tourne de Transmission.
Tra gli habitué Alexander McQueen, Aquascutum, Belstaff, Burberry Prorsum, Coach, Dunhill, Jimmy Choo,Paul Smith e Tom Ford. Sono 68, invece, gli stilisti che presentano le loro creazioni all’interno dell’iniziativa Designer Showrooms focalizzata sugli emergenti e in particolare sulle linee streetwear, contemporary e resort. Le location sono The Hospital Club e Victoria House. Tra gli eventi clou della fashion week saranno i festeggiamenti per i 20 anni diDsquared2, iniziati in occasione della sfilata a Milano e la presentazione della collezione Pretty Green firmata da Liam Gallagher.
In base ai dati di Euromonitor, diffusi in occasione del’apertura del la manifestazione, affermano che nel 2014 il giro d’affari globale del menswear ha sfiorato i 300 miliardi di sterline, in aumento del 4,5% rispetto all’anno prima e più in accelerazione rispetto al womenswear (+3,7% nell’anno). Per il 2019 il business della moda uomo dovrebbe raggiungere, nelle stime dei ricercatori, la cifra di 325 miliardi di sterline. La fashion industry inglese, che conta 797mila addetti, contribuisce al mercato globale della moda con 26 miliardi di sterline di fatturato nel 2014 (+5%). Il menswear rappresenta circa la metà del totale: 12,9 miliardi di sterline lo scorso anno (+5%).
Quindi, se dal British Fashion Council tengono a precisare il potenziale creativo della moda made in England, sottolineando “l’ampiezza del talento della moda britannica, che ha in senso alcuni tra i più innovativi talenti emergenti oltre a marchi di abbigliamento maschile affermati a livello globale e ai sarti di Savile Row”, importante è anche il peso commerciale del sistema moda inglese.