Tex-Med Alliances

Tex-Med Alliances, sono i giorni delle visite nelle aziende

Secondo giorno di appuntamenti ed incontri tra aziende di Prato e potenziali clienti nel quadro del progetto europeo Tex-Med Alliances.

Le rimanenze di magazzino di tessuti, filati e accessori tessili sono l’obiettivo delle visite di addetti ai lavori provenienti da Italia, Grecia, Egitto, Giordania e Palestina, per l’iniziativa promossa da Confindustria Toscana Nord, partner italiano del progetto.

Sono sette le imprese pratesi che hanno raccolto l’invito ad aprire i propri magazzini ai visitatori esteri: Lanificio Faliero Sarti, Manifattura del Prato (nella foto), Manifattura Pacini Nello, Marini Industrie, Pontetorto, Target e Texmoda; otto invece, di cinque paesi diversi, le aziende ospiti che sono interessate agli stock e che hanno fissato appuntamenti in tutti i lanifici pratesi, per un totale quindi di oltre 50 visite.

L’iniziativa è analoga a quella del biennio 2014-2015, quando Confindustria Toscana Nord fu capofila del progetto europeo Tex-Med Clusters. La pandemia ha rallentato gli incontri in presenza, “sostituiti” da un percorso alternativo in digitale, il gruppo Facebook Tex-Med Alliances – Leftovers Platform, un mercato virtuale per gli stock tessili.

Dopo Prato toccherà a Sabadell, in Spagna, ospitare i potenziali clienti.

“Fra le finalità del progetto c’è anche la sostenibilità, oltre all’innovazione e all’internazionalizzazione – spiega Susanna Leonelli, Project Coordinator di Tex-Med Alliances – e le attività in tema di economia circolare sono coordinate da Confindustria Toscana Nord, cui si devono le iniziative per la collocazione sul mercato delle rimanenze di magazzino attraverso sia l’organizzazione delle visite aziendali in presenza sia la gestione del gruppo Facebook dedicato”.

“Con la pandemia le transazioni si sono drasticamente ridotte, andando ad aumentare i volumi degli stock – spiega Francesco Marini, che nel Consiglio di presidenza di Confindustria Toscana Nord è portatore della delega per l’internazionalizzazione – ed il rischio che questi divengano un rifiuto è alto, costituendo quindi un potenziale problema ambientale. La mancata opportunità sul piano economico si somma allo spreco di risorse: per le nostre imprese collocare sul mercato questi prodotti è un buon risultato, così come lo è per i nostri clienti acquisire a prezzi molto convenienti prodotti di buona qualità”.

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