CamCom Alto Piemonte: il tessile ha fame di lavoratori

La Camera di Commercio dell’Alto Piemonte rende note le previsioni occupazionali di giugno delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli. L’indagine Excelsior svela tratti comuni alle quattro realtà del territorio: per tutte c’è una quota relativamente limitata di imprese che esprimono un fabbisogno occupazionale (che oscilla dal 15% di Vercelli, al 16% di Novara e Biella, al 17% del VCO); un’alta percentuale, ovunque superiore al 75%, di contratti a termine; una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (solo Verbania esprime una quota del 49% di richiesta esperienza sul totale entrate, percentuale che sale al 60% a Vercelli e Novara e al 66% a Biella).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i servizi di alloggio e ristorazione, del commercio e dei servizi alle persone a esprimere una consistente parte della domanda di lavoro nelle province del quadrante, con la sola eccezione di Biella, dove è l’industria tessile a evidenziare il fabbisogno maggiore.

Focus Biella

Proprio a Biella le entrate programmate a giugno 2023 sono 1.120; nel 23% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 77% saranno a termine. Si concentreranno per il 59% nel settore dei servizi e per il 64% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (15%). In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 33% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello delle industrie tessili, abbigliamento e calzature (250 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione e dai servizi alle persone (160 unità per entrambi), dal commercio (140) e infine dalle costruzioni (80).

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