Discariche, CTN chiede la riapertura parziale del Cassero

Discariche, CTN chiede la riapertura parziale del Cassero

Ad alcuni giorni dall’incendio della discarica del Cassero, in provincia di Pistoia, Confindustria Toscana Nord interviene per sottolineare alcuni aspetti. Secondo l’associazione degli industriali la discarica, e gli impianti analoghi di smaltimento rifiuto costituiscono, inevitabilmente, la parte finale di ogni ciclo di gestione dei rifiuti una volta effettuate tutte le possibili operazioni di recupero e riciclaggio; i verbali del comitato di controllo della discarica, che periodicamente da anni si riunisce per verificarne la corretta gestione, dimostrano che la discarica è da sempre gestita in maniera attenta e responsabile, come confermano anche le severe ed imparziali certificazioni EMAS e ISO 14001 di cui è in possesso l’impianto; la risposta veloce del personale della discarica nel momento dell’incendio ha dimostrato come tutta la struttura fosse preparata a gestire con competenza e professionalità anche criticità eccezionali di questo tipo; le autorità preposte al controllo, ARPAT ed USL, hanno evidenziato un cono di ricaduta degli inquinanti circoscritto ed hanno precisato che la diossina non può essere assorbita dalle piante, in quanto non idrosolubile.

Tenere chiuse anche quelle parti di discarica non interessate dall’incendio danneggia in maniera pesante tutto il sistema produttivo toscano

“Auspichiamo – scrivono – che, con le precauzioni sempre avute, la parte dell’impianto non interessata dall’incendio possa velocemente riaprire, in modo da permettere alle numerose aziende pubbliche e private della regione (circa il 70% dei rifiuti proviene infatti dalla Toscana) di ricominciare a conferire regolarmente in quello che è l’unico impianto abilitato allo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi dell’Ato Toscana Centro. Tenere chiuse anche quelle parti di discarica non interessate dall’incendio non solo non serve all’indagine probatoria in corso, ma danneggia in maniera pesante tutto il sistema produttivo toscano che, dal 4 luglio, si trova costretto a conferire i rifiuti ad impianti più lontani e non sempre facilmente accessibili”.

Foto: Youreporter.it

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