Iter sbloccato anche nel distretto piemontese
Le imprese di Biella sono pronte a riaprire. Lo conferma una nota dell’Unione Industriale, che conferma la strada dell’export come via per riprendere l’attività.
Il tutto “nell’assoluto rispetto della salute delle persone che lavorano, per la tenuta del tessuto manifatturiero locale” e nel più breve tempo possibile.
La proposta elaborata da Uib riguarda l’interpretazione della definizione di “imprese strategiche per l’economia nazionale”, e la considerazione fra queste anche di quelle a chiara vocazione all’export, fra cui in particolare il settore meccanico e il tessile-abbigliamento-moda.
La ripartenza delle filiere strategiche dei settori del made in Italy, fra cui il tessile-abbigliamento-moda, è subordinata al Protocollo sulla sicurezza concordato con le organizzazioni sindacali, già siglato lo scorso 16 aprile da parte di Confindustria Moda con i sindacati nazionali di categoria.
Infine, il DPCM del 26 aprile ha stabilito le misure relative alla Fase 2, indicando nel 4 maggio la data per la riapertura di tutte le attività manifatturiere: in vista di quella data le imprese possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dal 27 aprile.
Significa iniziare a recuperare il terreno perso nelle ultime settimane
“Resta ferma la nostra posizione – scrivono all’Unione Industriale Biellese – ovvero iniziare a riaprire le aziende nel rispetto del codice di autoregolamentazione per il contenimento del contagio significa iniziare a recuperare il terreno perso nelle ultime settimane,potendo dare una risposta ai clienti che da sempre si affidano al saper fare biellese e cercando di riacquisire le quote di mercato abbandonate a causa della chiusura. Un ringraziamento va ai rappresentanti politici biellesi che, a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, si sono spesi per raggiungere il fondamentale traguardo che rende possibile la riapertura delle imprese delle filiere strategiche”.
“Tutela della salute e possibilità di lavorare – ha detto il presidente Piacenza – sono dimensioni non in contrapposizione, ma rappresentano i requisiti fondamentali, peraltro entrambi garantiti dalla nostra Costituzione, per poter anche solo immaginare un futuro degno di questo nome”.
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