Itinerari – In alto i calici

Itinerari – In alto i calici

La moda e tutto quello che ne consegue, ovvero filati e tessuti, è sicuramente il maggior punto di unione tra Firenze, Milano e Parigi, che in Europa, e quindi nel mondo, rappresentano il meglio che si può offrire in tema di stile, qualità e eleganza. Adesso sostituite la parola ‘moda’ con ‘vino’ e vedrete che il discorso non farà comunque una piega, visto che queste tre città, chi per un motivo chi per un altro, sono il top per l’enologia. Ed allora ecco una serie di enoteche e locali dove poter gustare un bicchiere di rosso o un calice di bianco dopo aver concluso la giornata di affari in fiera.

Firenze è la porta del Chianti e questo basta a farne una città DOCG e sono tante le enoteche apprezzate dai fiorentini e dai turisti. La prima che proponiamo, selezionata come le altre da Firenze Made in Tuscany Magazine, è l’Enoteca Bonatti, in via Gioberti 68: data di nascita 1934, offre una selezione di vini e distillati provenienti da tutta Italia e dall’estero, con una particolare attenzione proprio per la Francia.
La Toscana e le sue Doc, in primo piano. La seconda è l’Enoteca Alessi, in via delle Oche 27-31: a pochi passi dal Duomo il locale è gestito con passione da Giorgio Alessi, vero e proprio cultore e grande conoscitore del vino. Qui troverete oltre 2500 etichette di rossi, bianchi e rosé, tra cui eccellenze italiane come Barolo, Brunello e Amarone, o internazionali come Montrachet, Cabernet Sauvignon o Porto di annate esclusive e provenienti da famose cantine. Ai margini del centro storico l’Enoteca Bussotti, in via San Gallo 161: esiste dal 1937 ed è gestita dalla famiglia Bussotti dal 1961. Ottima la sua selezione di vini toscani provenienti dalle cantine più blasonate delle Doc Chianti Classico, Nobile e Brunello da accompagnarsi ai salumi di Greve in Chianti, al Pecorino di Saturnia, i sughi di cacciagione e i patè del Chianti. Immancabili i Super Tuscans da Ornellaia, Masseto, Tignanello, Solaia, Tenuta di Trinoro, Redigaffi, Messorio, Scrio fino al Lupicaia. Infine l’Enoteca Zanobini, in via Sant’Antonino 47, una mescita e vendita di vini fondata dai fratelli Gino e Silvano nel 1944, a 50 metri dal Mercato Centrale, ora condotta dai figli Mario e Simone, sommeliers e eredi di una grande passione. Nel negozio si trova una selezione di circa 2500 etichette fra vini, spumanti, liquori e distillati, insieme ai consigli appassionati e professionali di chi col vino ha un profondo legame.

Per parlare di vino a Milano bisogna invece partire dalla… Puglia. 72100 è infatti il prefisso di Brindisi, che dà il nome ad una enoteca aperta in via Solferino 46 a marzo 2014. La cantina pesca ovviamente nelle produzioni del Salento ed h un vino proprio, il 72100, che è un Negroamaro in purezza distribuito in esclusiva. All’insegna della Puglia anche l’aperitivo con vino e tagliere di degustazione con salumi, formaggi, rustico leccese e puccia. Vinosfera, via Luigi cagnola 7, all’Arco della Pace, nasce dalla passione per il vino di Francesca e Massimo che, dopo aver incontrato produttori e visitato cantine in giro per l’Italia, hanno aperto questo locale. Tutte le bottiglie in vendita e alla mescita vengono selezionate scrupolosamente per ogni singola annata dagli stessi proprietari, spesso direttamente presso le aziende vitivinicole, per conoscere e poter poi raccontare la storia dei loro vini. Ogni giorno una differente proposta di vini al calice, con rossi, bianchi, bollicine e passiti di assoluta qualità. E’ inoltre possibile ordinare al tavolo una qualsiasi delle bottiglie in vendita per l’asporto, sicuri di gustarla alla giusta temperatura grazie alla conservazione negli armadi climatizzati. N’ombra de vin è in via San Marco 2, in zona Brera: è divisa in due piani: il bar è all’ingresso e la parte di vendita scendendo le scale che portano al vecchio refettorio della Chiesa di San Marco. La carta dei vini al calice comprende più di trenta etichette, di cui almeno un terzo francesi. Produttori grandi, ma anche produttori più piccoli e ben conosciuti dagli appassionati.

Infine Parigi, che in fatto di vini è al limite dello sciovinismo, anche comprensibilmente, visto la grande offerta di vini francesi, da sempre in lotta con quelli italiani per il predominio sui mercati 8e sui palati) di tutto il mondo. Ovviamente l’offerta parigina è infinita, alcune enoteche sono tanto eccelse quanto nascoste, quasi fossero patrimonio di pochi eletti, e spesso l’atmosfera e lo charme valgono quanto il sapore e la qualità del vino. Les Caves de Taillevent, al 228 di rue du Faubourg Saint-Honoré, è l’enoteca dell’omonimo e pregiato ristorante. I prezzi sono in linea col prestigio e la ricchezza dell’offerta, ma se restate a Parigi anche dopo la fine di Première Vision potrete godere delle loro degustazioni. Caves Pétrissans al 30 bis di avenue Niel risale al 1895, propone più di 800 crus e può annoverare tra i clienti storici Debussy, Céline e il presidente John Fitzgerald Kennedy: è anche ristorante ma il meglio di sé è riservato all’enologia. Abbinamento tra vino e cultura a La Belle Hortense, 31 rue Vieille-du-Temple, dove tra vini, liquori e libri trovano spazio letture con accompagnamento musicale. Locale e vetrina sono un po’ in stile Notthing Hill e l’atmosfera all’interno è unica. Spazi grandi da Lavinia, al 3 del boulevard de la Madeleine e molto vicino a Opera: anche in questo caso i prezzi delle bottiglie sono in linea col blasone e la posizione ma ci sono anche tanti vini in mescita nelle macchinette con scheda, mentre al piano di sopra c’è il ristorante, nel quale si può andare con la bottiglia presa all’enoteca. Infine Bernard Magrez, al 43 di rue Saint-Augustin, rivendita di vini con marchio proprio. Tutt’altra atmosfera a Wine by One, al 27 rue de Marignan, dove il futuro è arrivato portandosi dietro un bar completamente robotizzato: nessun sommelier a consigliare nella vasta scelta dei vini, alcuni dei quali disponibili anche “alla spina”.

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