Smaltimento scarti tessili: nuove ipotesi

Smaltimento scarti tessili: nuove ipotesi

Prosegue il dibattito sulle modalità di smaltimento degli scarti tessili. Dopo la denuncia della gravità della situazione per le imprese da parte della Confartigianato di Prato, le istituzioni hanno preso posizione. Prima l’assessore regionale Fratoni ipotizza un passo indietro sulla deassimilazione degli scarti tessili alla luce della concreta impossibilità di rispettare questo onere vista l’insufficienza di impianti a ciò destinati, oggi risponde il vicesindaco di Prato Simone Faggi.

“Non abbiamo alcuna intenzione di tornare indietro sulla deassimilazione degli scarti tessili – commenta Faggi – una risposta alle richieste delle associazioni di categoria, in particolare degli artigiani, che oggi meritano soluzioni e non passi indietro. La deassimilazione è la strada giusta per il nostro territorio, per gli artigiani e più in generale per la gestione ambientale. Il problema non è la denominazione del rifiuto, ma trovare siti di stoccaggio e impianti adeguati per la gestione dei rifiuti nel suo insieme”.

Faggi sottolinea come il tema degli scarti tessili non sia avulso da quello dei rifiuti complessivamente inteso: “Il tema della gestione e smaltimento è al centro della discussione, non è eliminando impianti che devono partire che si risolve il problema. Ricordiamo che Case Passerini doveva essere pronta per il 2017, l’anno in cui è partita la deassimilazione. In ogni caso, inoltre, gli scarti tessili andrebbero smaltiti e la deassimilazione è una risposta non solo alle richieste delle categorie economiche, ma anche alle direttive europee in ambito ambientale”.

Auspicando una soluzione strutturale sul fronte degli impianti, il vicesindaco sollecita comunque una risposta immediata per risolvere le difficoltà degli artigiani: “E’ necessario nell’immediato individuare nuovi siti di stoccaggio per dare una risposta ai nostri artigiani che hanno difficoltà, ovviamente a tariffe adeguate. Tornare indietro sulla deassimilazione sarebbe un errore che, oltretutto, non risolverebbe nulla, per questo non faremo un passo indietro, tuteleremo in ogni modo i nostri artigiani che lavorano e danno occupazione a beneficio di tutto il sistema economico”.

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