Cna Toscana Centro

Il mismatch tra Prato e Pistoia nel manifatturiero targato CNA

Il primo report Mismatch realizzato da CNA Toscana Centro nelle province di Prato e Pistoia ha messo a confronto il sistema manifatturiero delle due realtà, divise da secoli di campanilismo ma anche da attività produttive in gran parte diverse nonostante la vicinanza, non solo geografica, di alcune parti di territorio.

Ad approfondire il fenomeno sono stati il presidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi, Alessandra Nardini, assessore regionale all’istruzione, i presidenti delle province di Prato e Pistoia Francesco Puggelli e Luca Marmo, Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato e Luca Tonini, presidente di CNA Toscana (nella foto).

L’indagine, a cura di Giacomo Buonomini, responsabile politiche formative di CNA Toscana Centro, è stata condotta su un campione di 187 imprese con dipendenti associate a CNA selezionate per mestiere, territorio, fascia di età e tipologia societaria tali da essere statisticamente rilevanti.

Il primo punto analizzato è stato quello della dinamica generazionale negativa: c’è un 52% di differenza in negativo tra i 51.541 che entrano nel mondo del lavoro (15-24 anni) e i 78.198 che ne escono (55-64 anni). Nel territorio pistoiese il tasso di occupazione è del 62,1% (femminile 53,6%) e quello di disoccupazione 8,0% mentre a Prato è di 68,4% (61,3%) e 6,2%.

Il 51,51% delle imprese (circa 7.000) sarà interessato alla successione di impresa in pochi anni ed il 48,82% vedrà subentrare familiari già attivi in azienda, il 13,43% cederà a dipendenti dell’azienda, il 24,24% a soggetti esterni, mentre altre soluzioni sono stimate al 13,51%. Le aziende della provincia di Pistoia hanno una più alta propensione alla successione verso i dipendenti mentre a Prato prevarrebbero familiari e investitori esterni.

Tre quarti delle imprese (74,97%) prevedono di assumere nei prossimi tre anni. Il 60% delle imprese ha effettuato almeno un’assunzione negli ultimi 12 mesi. Quasi la metà, il 47,29%, prevede di creare nuova occupazione in previsione della crescita dell’attività.

Solo per le aziende del manifatturiero si stima che saranno necessari nel medio termine quasi 13.000 nuovi lavoratori, con le competenze adeguate per le necessità del sistema produttivo locale. Nel prossimo triennio gli studenti in uscita dai vari percorsi di istruzione saranno circa 15.500.

Dai dati risulta anche che sul territorio pistoiese si richiedono maggiori specializzazioni e qualificazioni rispetto al territorio pratese e che il settore della meccanica di produzione è quello che richiede il maggior numero di tecnici specializzati.

Gli operai specializzati sono richiesti trasversalmente ma in particolare anche nel settore moda/tessile.  Quasi la metà delle imprese che hanno interesse a reperire competenze, non si affidano a canali ‘ordinari’. Il ‘passaparola’ è utilizzato dal 52,85% del campione, seguito da centri per l’Impiego (23,05%), scuola (15,70%), agenzia interinale (8,40%).

Circa il 40% delle imprese intervistate ha ospitato almeno uno stagista da corsi di formazione e l’esperienza è giudicata positivamente da oltre il 95% delle imprese. Numeri simili si ritrovano per le esperienze dei tirocini, ma il 69,98% non ha nessun rapporto con il sistema scolastico.

CNA Toscana Centro avanza delle proposte di intervento su vari temi per invertire la tendenza del mismatch a breve e lungo termine: si va dalla successione d’impresa all’orientamento scolastico passabdo per l’interazione impresa/scuola, i sostegni alla formazione aziendale in ingresso, l’apprendistato, l’alternanza Scuola Lavoro e gli Istituti Tecnici, ma anche al ruolo dei tavoli territoriali, alla sburocratizzazione del lavoro dei Centri per l’Impiego e ai laboratori specializzati territoriali.

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